La scuola vuole andare in pensione: a 2.500 non tornano i conti

Circa 2.500 i pensionati del comparto scolastico di Milano e della Brianza che non hanno certezza della loro pensione. Code dai sindacati per avere chiarimenti che non sempre sono possibili.
MONZA VIA MORANDI SEDE INPS
MONZA VIA MORANDI SEDE INPS FABRIZIO RADAELLI

Circa 2.500 i pensionati del comparto scolastico di Milano e della Brianza che non hanno certezza della loro pensione. Code dai sindacati per avere chiarimenti che non sempre sono possibili.

Cosa sta succedendo? Con la riforma Monti l’iter per l’accertamento dei fascicoli della pensione è di competenza dell’Inps (ente previdenziale) non più in capo agli uffici scolastici, un passaggio che ha creato e continua a creare non poche difficoltà.

«Quotidianamente i nostri uffici devono rispondere alle domande di molti docenti, personale Ata e personale amministrativo – spiega Enzo Palumbo della Cgil Flc scuola – che vogliono chiarimenti sul loro stato contributivo in attesa della pensione. Gli stessi lavoratori dei due provveditorati, di Milano e Monza e Brianza, hanno sottoscritto e inviato anche a noi,un duro comunicato, che abbiamo inviato a Roma al nostro responsabile sindacale della previdenza Enzo Cigna, che ha capito la gravità della situazione e chiesto un incontro al ministro dell’istruzione Marco Bussetti. Il ministro si è impegnato a convocare un incontro con tutte le parti in causa».

La situazione per molti insegnanti e per quanti lavorano nel comparto scolastico deve essere chiarita, soprattutto per chi dovrà andare in pensione entro la fine dell’anno.

«L’Inps – continua Palumbo – ha emanato una circolare lo scorso anno per sollecitare chi fosse in mancanza di contributi di sistemare la situazione entro il 31 dicembre di quest’anno, in caso contrario li stessi verranno prescritti e quindi la pensione sarebbe rinviata. Una situazione surreale: lavoratori dello Stato che non sono riconosciuti proprio dallo stesso datore di lavoro».

Antonio Mannino, dell’ufficio pensionamenti del sindacato è subissato da decine e decine di persone che non riescono a ricostruire la loro posizione. «Un’altra difficoltà è dovuta al fatto che l’Inps di Monza rimanda alla sede di Milano che si occupa dei pensionamenti statali. Il patronato ha già sollecitato la sede locale dell’ente previdenziale per farsi carico del personale brianzolo». Più moderato il referente dell’ufficio scolastico territoriale di Monza e Brianza Claudio Merletti che sottolinea: «Il nostro personale ha effettuato tutti i conteggi e le verifiche dei documenti relativi alle domande di pensione. Non c’è stato un passaggio di consegne improvviso. Al momento mi risulta che la situazione sia tranquilla»