Raso al suolo e poi ricostruito: è quello che potrebbe accadere al centro scolastico omnicomprensivo di Vimercate che comprende il liceo Banfi, l’istituto Einstein e il Vanoni. Il progetto ha fatto capolino nei giorni scorsi in Provincia ed è stato inviato al Pirellone insieme ad altri tre con la speranza di spuntare qualche finanziamento distribuito a fondo perduto attraverso le regioni per le manutenzioni dei plessi e la realizzazione di nuove scuole.
Ogni ente potrà ottenere non più di 5 milioni di euro: la cifra, probabilmente, rimarrà un miraggio per tutti dato che a livello nazionale sono disponibili solo 40 milioni di cui il 25% destinato a province e città metropolitane.
La lista della spesa spedita a Milano da via Grigna comprende la richiesta di 1.200.000 euro per il rifacimento delle facciate e la sostituzione delle finestre allo scientifico Frisi di Monza, di 200.000 euro per la posa di nuovi lucernari al King di Muggiò e al Fermi di Desio, di 9.435.000 euro per la costruzione di una nuova struttura superiore ad Arcore e di 14.865.000 euro per l’ampliamento dell’omnicomprensivo. Non compare, invece, l’istituto di Brugherio in quanto già finanziato. In tutto, fanno 25,7 milioni di euro.
In Provincia in pochi sperano di vedere piovere qualche contributo dato che dai bandi per le scuole belle e sicure pubblicati lo scorso anno dal Governo non hanno ancora ricevuto nulla. «Abbiamo l’impressione – sussurra qualcuno nei corridoi – che si tratti di quelle somme mai assegnate». Se, aggiungono, dovesse arrivare qualcosa, verrà destinata a interventi non ancora programmati.
Il finanziamento non sarà, comunque, sufficiente per pensare di mettere mano alla revisione dell’omnicomprensivo: «Eppure – afferma il vicepresidente Roberto Invernizzi – dobbiamo cominciare a ragionarci. Quel complesso è stato concepito negli anni Settanta per 1.500 studenti e ne ospita 4.500: un intervento di manutenzione straordinaria non è più sufficiente a risolvere i problemi. Lì vanno razionalizzati gli spazi: il centro è a un solo piano e andrebbe rialzato per sfruttare meglio il terreno». Lo studio di massima redatto dai tecnici dell’ente prevede l’abbattimento a lotti dei diversi corpi e la loro progressiva sostituzione con prefabbricati innovativi che, tra l’altro, consentirebbero un notevole risparmio sulle bollette per il riscaldamento.
L’operazione, prevedono, potrebbe essere completata nel giro di due anni scolastici: il problema maggiore, fanno notare, è costituito dalla individuazione di locali alternativi in cui trasferire una parte degli alunni durante i lavori. «A Vimercate e dintorni – aggiunge Invernizzi – le strutture non mancano: il liceo classico, ad esempio, ha funzionato per anni in un oratorio».
E se parrocchie e scuole dismesse non dovessero bastare, suggerisce qualcuno, si potrebbe trovare una buona valvola di sfogo nell’ex ospedale dove, di certo, gli spazi non mancano.