Un roseto senza barriere. Il Roseto di Monza che dal 2003 è uno dei pochissimi al mondo ad aver ricevuto il “Garden of Excellence Award” dalla World Federation of Rose Societies è anche il solo in Italia ad una esperienza sensoriale e inclusiva per persone non vedenti o ipovedenti.
Il merito è di un progetto di Inner Wheel di Monza che ha predisposto nuovi percorsi e descrizioni in braille delle rose della collezione inaugurato nel pomeriggio del 3 giugno alla presenza del presidente italiano ed europeo dell’Unione Ciechi.
Il nuovo percorso pensato per persone con deficit visivi è stato realizzato da Inner Wheel in collaborazione con Il Consorzio della Reggia di Monza, il presidente dell’associazione Italiana della Rosa, Silvano Fumagalli e Nicola Stilla, presidente della sezione monzese dell’Unione Italiana Ciechi, associazione che quest’anno celebra il centenario dalla fondazione.
«La missione di Inner wheel è quella di promuovere con coerenza e determinazione ideali servizio volontario da offrire alla società in ambito sociale, culturale ed umanitario – ha esordito la presidente Inner Wheel Mara Comi – è per questo che dopo un anno e mezzo di pandemia abbiamo voluto porre l’attenzione su un’eccellenza della nostra città, una risorsa preziosa di natura e di bellezza. Abbiamo quindi pensato a tutti coloro che non ne possono godere pienamente, offrendo a persone con disabilità visive l’opportunità di vivere l’esperienza di un accesso alla natura più inclusivo ed allargato».
All’ingresso un pannello in braille e a caratteri ingranditi presenta la storia del roseto e il percorso in 15 tappe che permette di conoscere la storia e le curiosità di alcune tra le 700 varietà raccolte in questo giardino di profumi e colori realizzato nel 1964 dal patron della Candy Niso Fumagalli.
«Abbiamo studiato un percorso che fosse anche agevole per le persone con disabilità motoria – spiega Silvano Fumagalli, figlio di Niso e presidente dell’Associazione Italiana della Rosa – questo luogo è nato per portare la cultura della rosa in Italia ed è bello che la platea dei visitatori si allarghi sempre più».
Una tappa imperdibile è quella al “Giardino Segreto del Profumo” che riunisce le rose più profumate vincitrici delle 51 edizioni del Concorso internazionale che si è tenuto a Monza dal 1965 al 2015 con madrine d’eccezione come la Principessa Grace Kelly o il Premio Nobel Rita Levi Montalcini.
In questo luogo è soprattutto il profumo ad accompagnare la visita, mentre il tatto permette di immaginare la corolla e di apprezzare le varietà con i petali più vellutati.
«Ad ogni tappa –spiega Nicola Stilla, presidente della sezione monzese dell’Unione Italiana Ciechi- è possibile grazie ad un QRcode scaricare un testo con le notizie di ogni varietà che può essere ascoltato dal proprio smartphone con una app di sintesi vocale».
Si può dunque scoprire, in italiano e in inglese, la storia e le caratteristiche di varietà notissime come la “Bella di Monza” ibridata nell’800 da Luigi Villoresi, giardiniere dell’Arciduca Ferdinando proprio per la Reggia di Monza.
«Avete scelto un luogo suggestivo per tornare alla vita dopo mesi di pandemia- ha detto Mario Barbuto, presidente dell’Unione Italiana Ciechi – un giardino che oggi accoglie oggi grazie alla tecnologia ciechi e ipovedenti senza difficoltà».