Hanno movimentato 5 milioni di droga in sei mesi, perquisizioni anche in Brianza con unità cinofile

La Guardia di Finanza di Milano ha sgominato una presunta organizzazione criminale albanese dedita al narcotraffico su larga scala tra l'Albania e l'Italia: misura cautelare per 8 indagati
La droga nascosta in un’auto scovata dai Finanzieri

Perquisizioni con unità cinofile cash dog e antidroga anche in provincia di Monza e Brianza oltre che in quelle di Milano, Pavia e Modena nell’ambito di una maxi operazione della Guardia di Finanza di Milano nei confronti di una presunta associazione criminale di matrice albanese accusata di traffico internazionale di stupefacenti attiva nella zona di Corsico, nel Milanese e a Sassuolo (Modena).

Su delega della Procura della Repubblica del capoluogo lombardo – Direzione Distrettuale Antimafia, è stata eseguita martedì 5 novembre un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 8 indagati (5 in carcere, 2 ai domiciliari e 1 obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria).  

Sgominata banda di narcotrafficanti albanesi: determinante la decriptazione di conversazioni

L’attività investigativa, coordinata dalla DDA ha permesso di individuare una presunta “fitta rete criminale operante tra l’Albania e l’Italia” che in soli sei mesi, “utilizzando sofisticati apparati di messaggistica criptata e sfruttando diretti contatti con le consorterie della casamadre albanese”, avrebbe movimentato stupefacente per un controvalore di oltre 5 milioni di euro. Dalle indagini sarebbero emersi collegamenti tra gli indagati e altre organizzazioni criminali di origine albanese con ramificazioni in Belgio, Paesi Bassi e Sud America, in grado di importare consistenti quantità di droga da distribuire nella provincia meneghina e di Modena, per poi riciclare i proventi illeciti in ambito internazionale.

Determinante per la riuscita dell’indagine, svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano – G.I.C.O., è stata l’acquisizione, tramite il canale Europol e attraverso Ordine Europeo d’Indagine richiesto dalla D.D.A. di Milano tramite Eurojust, “di numerose conversazioni – minuziosamente decodificate ed analizzate – su dispositivi criptati di ultima generazione, utilizzati dagli indagati per pianificare le importazioni dall’estero di stupefacente”.

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