Obliterare il biglietto è una prassi che aveva sempre rispettato. Sino a una mattina di un paio di settimane fa quando il 75enne lissonese, salito sull’autobus z221 per percorrere il tratto Carate-Monza non aveva potuto farlo perché un’obliteratrice era fuori uso e l’altra mal funzionante.
Alla richiesta del controllore di mostrare il regolare biglietto, il pensionato non aveva opposto resistenza e anzi, stando al suo racconto, avrebbe spiegato i motivi del mancato timbro.
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«Sarei dovuto scendere in via Appiani, a Monza – ha raccontato Italo P. – ma il controllore ha chiesto all’autista di chiudere le porte. Non ha voluto ascoltare le mie spiegazioni, e con toni sgarbati mi ha elevato la multa. La cosa che mi fa stare male è il comportamento di quest’uomo che non ha voluto neppure ascoltarmi. Mi ha fatto tornare alla mente il periodo fascista».
Ha voluto raccontare la disavventura che l’ha amareggiato moltissimo, il 75enne lissonese che mai prima d’ora aveva ricevuto «un trattamento che fa rabbia». Lui si era mostrato ben disposto a spiegare l’accaduto, ma non ne avrebbe avuto facoltà. Il fatto è accaduto alle 9.43, quando l’autobus (Autoguidovie) ferma in via Appiani.
«Sarei dovuto scendere – racconta il pensionato – in quel momento sono saliti a bordo due controllori. Uno di loro mi ha chiesto il biglietto e l’ho mostrato spiegando che non mi era stato possibile obliterare la corsa perché una macchinetta era fuori uso e l’altra si era bloccata. La signora che era salita sul mezzo prima di me, infatti, era riuscita ad obliterare per ultima il biglietto».
Bloccata la portiera, il lissonese non può scendere a Monza. «Mi ha detto che dovevo pagare la multa, non ha voluto ascoltare le mie spiegazioni – ha raccontato – l’autobus stava per ripartire, ma io ho detto che non mi poteva trattenere. Ma dove siamo, a Mauthausen? Dopo alcune insistenze, il controllore ha fatto riaprire la portiera, e mi ha consegnato il verbale».
Il lissonese ha le lacrime agli occhi, ferito per la reazione del controllore che lo ha «ha aggredito verbalmente» e per «un comportamento non civile». L’uomo ha intenzione di non pagare la multa e di voler «far valere le mie ragioni al giudice di pace». «Cosa mi aspetto? Solo delle scuse. La mia è una denuncia morale, non vorrei capitasse ad altri. Ma chi controlla i controllori?». L’azienda, interpellata dal Cittadino, per ora non ha dato risposte.