Gli uffici Inps di Seregno restano senza carta: «Torni domani a ritirare gli altri documenti»

La lunga coda all’Inps di Seregno potrebbe diventare doppia: il primo giorno per le pratiche e il secondo per ritirare il resto dei documenti. Perché può capitare che gli uffici dell’Istituto rimangano senza carta.
In attesa agli uffici Inps di Seregno
In attesa agli uffici Inps di Seregno Paolo Volonterio

L’Inps non perde occasione per restare sotto i riflettori della cronaca. Anche a Seregno. È il momento delle risme di carta, dopo che da anni ciclicamente viene posta all’attenzione generale l’annosa e mai risolta questione del decadente e fatiscente ampio edificio di sua proprietà posto nell’area tra le vie Circonvallazione-Settembrini-Boccaccio. Un rudere di cui non si capisce mai la destinazione ultima.

Adesso a far rimbalzare di bocca in bocca l’Inps, almeno per la sede locale di via Briantina, è il materiale che scarseggia agli sportelli e negli uffici, tanto che gli impiegati non sempre riescono a soddisfare tutte le istanze quotidiane presentate dai numerosi utenti che ogni mattina ne fanno richiesta. L’Inps di via Briantina, con l’accorpamento dallo scorso 1 novembre della sezione di Carate, serve un bacino di undici comuni: Seregno, Giussano, Albiate, Meda, Carate, Verano, Briosco, Triuggio, Besana,Veduggio con Colzano, Renate, con una popolazione di circa 190 mila abitanti.

A segnalare il disservizio sono stati gli stessi utenti, taluni dei quali hanno dovuto ritornare all’ufficio a ritirare dei certificati o della documentazione perché non c’era carta abbastanza. «Io e un mio conoscente- ha confidato Antonio T.- abbiamo dovuto ritornare negli uffici di via Briantina a ritirare la parte mancante dei documenti che ci occorrevano perché l’impiegato aveva terminato le risme di carta e l’ufficio ne era sprovvisto. L’impiegato, scusandosi per il disservizio arrecato, ci aveva fatto notare che i pacchi di carta vengono recapitati dalla sede col contagocce». Il responsabile di agenzia, Antonio Bongiovanni, ha risposto che «non può rilasciare dichiarazioni alla stampa».

Di certo, quello a cui vanno incontro gli impiegati Inps, è un periodo critico in quanto costretti ad un lavoro serrato per poter soddisfare le tante richieste degli utenti che chiedono il Cud, o la certificazione unica, ma ancor più l’Obis, che è il certificato di reddito annuale (in parole povere il riepilogo dell’ammontare della pensione), oppure gli estratti di decorrenza pensionistica. Tutti documenti che fino a due anni fa veniva recapitati nelle case degli italiani, i quali adesso se non in possesso di uno strumento informatico, devono mettersi in coda agli sportelli Inps per poter avere la documentazione. Sempre che l’ente fornisca la carta, ai suoi dipendenti, per poter operare. Continuando di questo passo gli impiegati Inps saranno costretti a chiedere agli utenti di recarsi agli sportelli muniti di carta se vorranno ricevere i certificati di cui abbisognano. Un paradosso. L’Inps per risparmiare non invia più Cud e certificati vari a casa dei pensionati, costringendo questi ultimi a lunghe file agli sportelli, ma neppure fornisce carta sufficiente agli uffici per soddisfare le richieste.