Giussano, ha sottratto 156mila euro alla scuola: impiegata infedele condannata a 4 anni

Una 54enne brianzola ex assistente amministrativa della scuola don Beretta di Giussano condannata per essersi appropriata di 156mila euro dell'istituto
Veduta area del tribunale di Monza
Veduta area del tribunale di Monza

Condanna a quattro anni di reclusione per una 54enne brianzola, ex assistente amministrativa della scuola Don Beretta di Giussano, accusata di essersi appropriata di quasi 156mila euro in un arco di tre anni. La donna, secondo quanto emerso, avrebbe effettuato 113 bonifici dai conti dell’istituto comprensivo di Paina verso conti a lei riconducibili, mascherando le operazioni con giustificativi fittizi. L’indagine, avviata dopo alcune verifiche contabili interne, ha portato al processo celebrato con rito abbreviato davanti al gup monzese Andrea Giudici, che ha pronunciato la sentenza di condanna, andando oltre la richiesta dell’accusa, che aveva domandato due anni e quattro mesi di reclusione.

Il giudice ha invece assolto il marito e la madre ottantenne della donna, entrambi difesi, come l’imputata, dall’avvocata Elisa Grosso. I due familiari erano stati accusati di essere corresponsabili del reato, poiché alcune somme indebitamente sottratte risultavano versate su conti correnti a loro cointestati. Nel corso dell’istruttoria, però, non sono emerse prove che potessero dimostrare un loro coinvolgimento diretto o la consapevolezza della provenienza illecita del denaro, e per questo motivo il gup ha ritenuto di assolverli da ogni accusa.

Giussano: la sentenza del giudice di Monza, 113 bonifici “a conti riconducibili all’imputata”

Dalle indagini è emerso che la 54enne, nella sua qualità di «assistente amministrativo di ruolo facente funzioni di direttore dei servizi generali e amministrativi», e quindi da considerarsi «incaricata di pubblico servizio», avrebbe disposto «113 mandati di pagamento» in assenza di «giustificazioni o adeguate causali». I bonifici, indirizzati verso conti correnti personali o comunque a lei riferibili, erano registrati come spese per «servizi informatici» o «acquisti di beni» mai realizzati.

L’operazione sarebbe stata resa possibile dal ruolo che ricopriva, che le permetteva di gestire direttamente le procedure amministrative e contabili. L’istituto scolastico, e in particolare la dirigente, è stato dichiarato completamente estraneo ai fatti contestati. Le verifiche interne e il successivo controllo da parte delle autorità hanno permesso di ricostruire nel dettaglio i movimenti di denaro, individuando un flusso costante di prelievi non giustificati tra il 2021 e il 2023. La somma complessiva indebitamente sottratta ammonta a quasi 156mila euro, cifra che la Corte dei Conti aveva già ordinato alla donna di restituire in una precedente sentenza di condanna.

Giussano, la scuola ha licenziato l’impiegata che dovrà restituire il maltolto

Dopo la scoperta delle irregolarità, la scuola ha provveduto a licenziare l’ex impiegata e ha collaborato con gli inquirenti per chiarire ogni aspetto della vicenda. La decisione del gup Giudici rappresenta l’epilogo di una vicenda che ha suscitato forte sconcerto nella comunità scolastica. L’ex assistente amministrativa, licenziata in seguito all’apertura del procedimento penale, dovrà scontare una pena di quattro anni di reclusione e affrontare il procedimento esecutivo relativo alla restituzione delle somme, come disposto anche dalla Corte dei Conti.

L'autore

Laureata in Comunicazione e media digitali, sono una giornalista freelance. Collaboro con Il Cittadino di Monza e Brianza, dove seguo la cronaca di Giussano e Besana. Mi occupo di cronaca, politica e salute e benessere anche per testate di rilevanza nazionale.