Il Tribunale amministrativo regionale ha respinto il ricorso presentato dal Comitato “La Villa reale è anche mia” contro il bando che ha affidato i lavori di restauro e la gestione della Villa Reale ad un privato per i prossimi 22 anni. Il Comitato aveva raccolto dal 2010 oltre 10 mila firme per dire “no” all’uso commerciale degli spazi della Reggia e poi aveva deciso di presentare ricorso, il 19 settembre 2011 attraverso Legambiente, senza però chiedere la sospensiva per non bloccare i lavori di restauro.
La prima udienza, il 13 marzo 2014, si era conclusa con la richiesta da parte del Presidente della Prima sezione di assegnare il caso ad un’altra sezione, il 10 luglio dello scorso anno c’era stato un nuovo rinvio dopo che uno degli avvocati della difesa era stato coinvolto nello scandalo di Infrastrutture Lombarde. Il 5 novembre il Tar aveva “trattenuto il ricorso in decisione”, ma la sentenza si è avuta solo oggi.
“È un discreto precedente sulla gestione mista pubblico-privato di un monumento storico” è il commento di Giuseppe Ferrari, avvocato milanese che ha difeso il Consorzio di gestione. Bianca Montrasio, portavoce del Comitato “la Villa Reale è anche mia”, attende di leggere le motivazioni della sentenza che non ha comunque condannato il Comitato alle spese legali. Una conferenza stampa del Comitato è attesa per venerdì 13 febbraio. Il ricorso contro l’appalto di Infrastrutture Lombarde verteva su alcune importanti motivazioni: in particolare la violazione del Codice dei Beni Culturali e l’utilizzo degli spazi della reggia per scopi commerciali.