Anche solo per mantenere l’attuale livello dei trasporti pubblici, mancano 4,5 milioni di euro: è l’allarme della Provincia di Monza e Brianza alla vigilia di Expo, quando – peraltro – i servizi normali subiranno un’altra contrazione. Senza contare che nell’arco di soli sette anni le linee degli autobus hanno perso l’11 percento delle corse. Sono alcuni dei temi affrontati dai sindaci brianzoli giovedì 23 aprile, nell’assemblea provinciale.
«La Brianza deve recuperare un gap infrastrutturale che da decenni penalizza il diritto alla mobilità dei suoi cittadini e delle imprese – ha spiegato il Presidente Gigi Ponti in apertura – un gap che rischia di accentuarsi se gli investimenti continuano ad essere catalizzati dalla metropoli, lasciando le briciole ai territori, come il nostro, che generano grandi flussi di spostamenti, che superano i 120.000 al giorno».
Tra gi obiettivi strategici del territorio ci sono la riqualificazione della metrotramvia Milano-Desio-Seregno (opera appaltata per 103 milioni di euro con un impegno finanziario da parte di Monza e Brianza per circa 18,2 milioni); l’approvazione del progetto e l’indizione della gara per la metrotramvia Milano-Varedo (per circa 99 milioni di euro di cui 2,1 circa a carico della Provincia ) e contestuale progettazione e finanziamento del secondo lotto fino a Limbiate/Linea ferroviaria Saronno-Seregno; il reinserimento in tutti gli strumenti di programmazione del prolungamento della M2 fino a Vimercate, «riattivando i tavoli territoriali e presentando le osservazioni al Piano urbano per la Mobilità Sostenibile di Milano che ha espunto l’opera dai documenti di pianificazione decennale. Lo stesso farà il Comune di Monza con le osservazioni relative al prolungamento della M5 fino a Bettola».
A margine, per il trasporto su ferro, la Provincia vuole diminuire i tempi di percorrenza delle linee ferroviare e riqualificare le 28 stazioni esistenti.
«Considerate queste criticità – aggiunge la stessa Provincia – una quota consistente delle esigenze di trasporto pubblico è tuttora assicurata dai collegamenti garantiti dagli autobus extraurbani, gestiti dalla Provincia, per un totale di 8,4 milioni di chilometri percorsi all’anno. Un servizio capillare, oggetto di riduzioni successive negli ultimi tempi, a causa del taglio dei finanziamenti regionali che hanno causato la perdita di circa l’11% delle corse negli ultimi sette anni: tagli che hanno penalizzato i servizi festivi e serali, tentando di salvaguardare il pendolarismo di studenti e lavoratori». Tradotto significa che l’attuale livello dei servizi costa 18,7 milioni , ma la Regione ne ha girati alla brianza 14,2: ne mancano 4,5. Altri tagli?
A tutto questo, dicono i sindaci brianzoli, c’è l’operazione Expo per cui la Regione ha annunciato che l’aggiunta di corse per Expo da giugno altri servizi ferroviari verranno tagliati di 400mila chilometri, «che diventerebbero circa 600.000 se calcolati su base annua e che impatteranno pesantemente anche sulla Brianza: per esempio verrà soppressa una corsa S9 su due, lasciando il servizio cadenzato con una corsa all’ora, mentre l’intera linea S2 sarà sospesa per quattro settimane ad agosto proprio nelle settimane centrali di Expo». La richiesta della Provincia è ovvia: la Regione deve rivedere il piano.