Elezioni: Italia al voto il 4 marzo, la Brianza spezzettata dal Rosatellum

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto le Camere, la legislatura numero 17 è finita e l’Italia tornerà al voto il 4 marzo 2018. Alle urne con la nuova legge, gli elettori troveranno una Brianza spezzettata dal Rosatellum.
ELEZIONI 2013 MONZA
ELEZIONI 2013 MONZA FABRIZIO RADAELLI

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto le Camere, la legislatura numero 17 è finita e l’Italia tornerà al voto il 4 marzo 2018. La data delle prossime elezioni politiche è stata indicata durante il Consiglio dei ministri.

Alle urne con la nuova legge, gli elettori troveranno una Brianza spezzettata dal Rosatellum. La Provincia viene sparpagliata nei collegi senza coerenza: alla Camera i Comuni finiscono in nove collegi differenti, con il caso di Brugherio che da solo va con Cernusco sul Naviglio e Cologno Monzese, al Senato in cinque.


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Non sono bastati un ordine del giorno bipartisan e la lettera del presidente della Provincia Roberto Invernizzi nelle scorse settimane: le commissioni Affari costituzionali e il Consiglio dei ministri non hanno ritoccato il Rosatellum.

Da Roma non hanno raccolto gli appelli a mantenere unito un territorio che, ai tempi del Mattarellum, non era autonomo da Milano. I tecnici non hanno ascoltato le indicazioni contenute nell’ordine del giorno firmato dal democratico Roberto Rampi e dalla forzista Elena Centemero, peraltro approvato da Parlamento, né quelle partite dal presidente di via Grigna.

I partiti dovranno quindi fare i conti una legge elettorale che potrebbe far saltare previsioni e non solo perché sarà testata per la prima volta nel 2018. Lo scenario politico in continuo movimento con la nascita di nuovi soggetti, con la scissione di quelli vecchi, con le coalizioni che appaiono tutt’altro che compatte potrebbe scompaginare gli esiti delle simulazioni. I segretari dovranno giocare d’abilità per non rischiare di bruciare i candidati forti in collegi deboli o in listini zoppicanti.

«In Brianza – ha commentato Rampi – tutti dovranno essere bravi nel cercare di non farsi sopraffare da Milano».

Gli elettori, dal canto loro, dovranno abituarsi a un meccanismo piuttosto complesso. La comprensione non sarà favorita dalle aggregazioni, che solo in parte ricalcano quelle del Mattarellum: Monza è inserita con Vimercate nel quinto collegio uninominale della Camera e nella circoscrizione proporzionale Lombardia 1. Al Senato, invece, è capolista del collegio uninominale 6 che comprende Vimercate e parte della Brianza centrale. La provincia, smembrata sulle mappe di Montecitorio, è ricompattata in quella proporzionale di Palazzo Madama dove è inglobata nel Lombardia 5.

Due deputati saranno eletti all’uninominale con i voti dei soli brianzoli: nell’ambito 4 con capofila Seregno e nel 5 mentre il 3, il 4, il 7 e il 10 sono a scavalco con Milano. Sono in condivisione anche i collegi 5 e 7 uninominali del Senato. Le grande manovre, intanto, sono partite: il Pd brianzolo ha fatto sapere ai vertici regionali che punta a portare a Roma almeno un deputato e un senatore.
(*ha collaborato Monica Bonalumi)