Diciotto mesi di cogeneratore a Monza: «Modello sinergico per il risparmio energetico»

Il cogeneratore di BrianzAcque che lavora in azione combinata con la rete di riscaldamento gestita di Acsm-Agam è “un modello sinergico per il risparmio energetico”. Il bilancio di diciotto mesi di attività.
Cogeneratore Brianzacque Acsm Agam
Cogeneratore Brianzacque Acsm Agam

Un modello sinergico per il risparmio energetico. È il cogeneratore di BrianzAcque che lavora in azione combinata con la rete di riscaldamento gestita di Acsm-Agam. Nel corso del primo anno e mezzo di attività l’impianto ha prodotto 17.119.283 kilowattora di energia elettrica e 17.935.977 di kilowattora di calore.

Inaugurato il 20 febbraio 2020, a pochi giorni di distanza dallo scoppio della pandemia, questo impianto ad alto rendimento fornisce in maniera combinata e secondo un circolo virtuoso energia elettrica e termica: la prima, viene utilizzata per alimentare le linee produttive del depuratore aziendale di San Rocco mentre, la seconda, è immessa nella rete di teleriscaldamento di Monza, gestita appunto da Acsm- Agam e viene destinata potenzialmente a più di 500 famiglie nei quartieri monzesi di San Rocco e di Triante.

Nell’arco di 18 mesi, durante i quali ha sempre funzionato a regime nonostante il lockdown, il cogeneratore ha prodotto quantitativi di energia elettrica in grado di coprire oltre il 75% dei fabbisogni del depuratore San Rocco, evitando l’acquisto di kWh da rete esterna per un importo di 2,5 milioni di euro, con un risparmio economico netto pari a 1,4 milioni di euro. Inoltre, la quantità di calore recuperato sotto forma di acqua calda e ceduto ad Acsm-Agam per l’alimentazione del teleriscaldamento cittadino ha generato valore per 150 mila euro, corrispondente a 2 milioni di metri cubi di gas bruciati con una caldaia di tipo tradizionale.

Dati importanti anche sotto il profilo ambientale: la produzione simultanea di energia elettrica e di calore, senza dispersione, fa registrare la mancata emissione di 1.100 tonnellate di CO2 in atmosfera con un risparmio di energia primaria del 23% e benefici diffusi per l’ambiente e la comunità locale. Il cogeneratore è, dunque, il risultato di una sinergia industriale fra le due utility, che avevano a suo tempo sottoscritto uno specifico accordo con l’Amministrazione Comunale di Monza all’insegna dell’efficienza e del risparmio energetico.

«Questi risultati sono significativi e confermano il valore di un impianto, che ci permette di ottimizzare le performance energetiche aziendali e che rappresenta un modello per aprire ulteriori scenari di sviluppo e di politiche sostenibili anche in correlazione al nuovo percorso di transizione ecologica-commenta Enrico Boerci, presidente e ad di BrianzAcque- Ancora una volta, la sinergia con Acsm Agam e il Comune di Monza saranno fondamentali per centrare nuovi traguardi per il rilancio di una Brianza sempre più verde con ricadute positive per il territorio, l’ambiente, il clima ».

Dotata di una potenza elettrica di 1.550 kWe, la centrale di cogenerazione si trova nel cuore della struttura depurativa di San Rocco ed è costata 4,6 milioni di euro, un importo comprensivo di manutenzione per un arco temporale di dieci anni. Acsm Agam, già presente nello stesso quartiere monzese con la rete di teleriscaldamento di Monza Sud, l’ha estesa di altri circa 800 metri per collegare l’impianto, posando una doppia tubazione da via D’Annunzio fino a viale Enrico Fermi. La rete è stata concepita e realizzata per poter trasportare più del doppio dell’energia prodotta dal cogeneratore, in modo da permettere la realizzazione, nel prossimo futuro, di ulteriori recuperi energetici da parte di BrianzAcque e di Acsm Agam, come ad esempio l’utilizzo del biogas per la produzione di energia termica. Inoltre, la stessa rete potrà essere utilizzata per allacciare nuovi edifici nella via San Rocco e nelle vie limitrofe.

«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti – ha sottolineato Giovanni Chighine di Energia e Tecnologie Smart – come Gruppo Acsm Agam siamo stati lungimiranti nel cogliere le opportunità del territorio di convogliare nella nostra rete di teleriscaldamento l’energia termica proveniente da processi industriali e cascami termici. Oggi possiamo dire che grazie questa iniziativa la città di Monza è dotata di infrastrutture all’avanguardia e sta dando un importante contributo nella riduzione delle emissioni in atmosfera, il tutto a favore dei cittadini».

Altrettanta soddisfazione è stata espressa dal Comune di Monza per voce dell’assessore all’ambiente Martina Sassoli: «Nonostante tutte le difficoltà che la pandemia ci ha messo davanti, grazie al gioco di squadra tra Enti, che a Monza in questi anni è diventato un vero e proprio metodo di lavoro- ha dichiarato – siamo riusciti a sviluppare questo progetto perché non potevamo far perdere al nostro territorio un’importante opportunità. Questo impianto potrà fornire energia “pulita” a oltre 500 famiglie monzesi. Si tratta di una tecnologia che consente di abbattere l’inquinamento atmosferico, grazie all’abbassamento dei gas combusti, e, quindi, di ridurre l’anidride carbonica immessa in atmosfera. Il vantaggio ambientale è, senza dubbio, il primo aspetto. Un vantaggio per l’intera comunità, anche per chi non è allacciato alla rete del teleriscaldamento. C’è poi il fattore sicurezza: nelle case e nei palazzi non gira più nessun tipo di combustibile. Infine il risparmio per il budget famigliare. La sinergia tra Comune, Acsm-Agam e BrianzAcque è stata determinante. Un modello che, in numerosi settori, vede Monza all’avanguardia in Brianza e in Lombardia».