Non ci sarà nessuna moschea a Desio. Almeno, non nell’immediato. La commissione urbanistica comunale ha respinto la richiesta della comunità pakistana per la realizzazione di un centro islamico su un terreno privato, tra le vie Roma e Rossini, da acquistare a proprie spese.
I musulmani chiedevano il cambio della destinazione d’uso dell’area individuata, da verde ad area a servizi, edificabile. Non c’è stato nemmeno bisogno della discussione in consiglio comunale: il parere è arrivato dal primo passaggio tecnico previsto, quello, appunto, della commissione, nella fase dell’analisi delle osservazioni al Pgt.
Il progetto, che sarà comunque valutato anche in consiglio comunale, è stato considerato non compatibile col Piano di governo del territorio. Cantano vittoria i partiti dell’opposizione (Lega Nord, Forza Italia, Lista Civica Per Desio) che nel fine settimana hanno raccolto 1500 firme contro la moschea. Esulta il “comitato” nato appositamente per contrastare la richiesta dei musulmani e che in pochi giorni ha riempito la città di volantini.
Non si scompone il sindaco Roberto Corti (espressione di una maggioranza formata da Pd, Desio Viva, Sinistra per Desio, Idv): “Tanto rumore per nulla” sono le sue prime parole. “La questione è stata montata ad arte da chi ha voluto speculare e ha raccontato, tra l’altro, tante falsità”. Tecnicamente, l’osservazione è stata respinta, “in linea con i criteri usati per tante altre osservazioni”. Fatta salva la legittimità della richiesta di un luogo di culto da parte dei musulmani, si è tenuto fede al principio di fermare il consumo di suolo.