Da Busnago al Vimercatese: coro di no per i rifiuti di Napoli all’inceneritore di Trezzo

Inceneritore di Trezzo: fermento anche nel Comune di Busnago, dove maggioranza e opposizione si confrontano sulla notizia di un aumento di rifiuti in arrivo, dalla Campania. Protesta anche la rete Rifiuti Zero Lombardia.
L’inceneritore di Trezzo sull’Adda
L’inceneritore di Trezzo sull’Adda Radaelli Fabrizio

Inceneritore di Trezzo: fermento anche nel Comune di Busnago, dove maggioranza e opposizione si confrontano sulla notizia di un aumento di rifiuti in arrivo, dalla Campania, presso l’inceneritore di Trezzo. Notizia che ha fatto suonare il campanello d’allarme anche altrove: la rete Rifiuti Zero Lombardia ha lanciato una petizione per lo stralcio dell’articolo 35 dello Sblocca Italia.

«Chiediamo al sindaco se sia a conoscenza di tale situazione, se abbia informazioni precise riguardo le quantità e la provenienza dei rifiuti, e quali misure intende mettere in atto per tenere alta l’attenzione del Governo centrale, di Regione Lombardia, dei Comuni interessati, nonché dei cittadini su questa grave vicenda» ha letto il consigliere di minoranza Paolo Martini (Noi per Busnago) presentando un interrogazione sul tema durante il consiglio comunale di sabato scorso.


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La questione ha strettamente a che vedere con l’articolo 35 dello Sblocca Italia, «che elimina il principio dell’autonomia regionale favorendo un mercato nazionale dei rifiuti», si legge nell’interrogazione di Martini, e che «dà di fatto il via all’ampliamento di ogni inceneritore presente sul territorio nazionale (oltre 50) autorizzando il funzionamento dei forni alla massima potenza senza tenere in considerazione l’impegno profuso dai cittadini virtuosi che, differenziando i rifiuti, tentano di salvaguardare il loro ambiente e la loro salute, e vedono vanificati i loro sforzi».

L’invito a riflettere sulla vicenda è nato dalla trasmissione della notizia del conferimento, all’impianto inceneritore di Trezzo, «di ben 20mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla Campania, distribuiti nell’arco di 8 mesi».

A rispondere, il sindaco Danilo Quadri: «Siamo assolutamente al corrente della questione. Già qualche settimana fa abbiamo preso parte a un incontro che ha riunito l’azienda e la commissione di controllo dell’inceneritore, dove abbiamo posizione di auditori». Quello che il primo cittadino ha sottolineato dopo questo primo incontro, è stata innanzitutto una correzione in termini numerici. «Non si tratta di 20mila, bensì di 2mila tonnellate di rifiuti. In ogni caso, ci siamo detti fin da subito contrari a questo provvedimento. La commissione composta dai rappresentanti del nostro Comune, di Trezzo, Vaprio, Trezzano Rosa e Grezzago – questi ultimi con diritto di voto – verrà riconvocata dopo aver effettuato ulteriori verifiche sulla questione e sulla natura dei rifiuti che verrebbero conferiti». Fin da ora, comunque, Quadri è stato chiaro e fermo su un aspetto. «Siamo contrari a una scelta del genere. Nè l’aumento del regime di lavoro per gli inceneritori, né la solidarietà nei confronti di altre Regioni può giustificare questo incremento di incenerimento».

A lanciare l’allarme sulla preoccupante novità, anche la Rete rifiuti zero Lombardia, che ha proposto una petizione (con relativa raccolta firme) a tal proposito. Oltre a chiedere lo stralcio dell’articolo 35 del decreto, propone l’aggiunta di un articolo che disponga la realizzazione di impianti che permettano di chiudere il ciclo dei rifiuti recuperando materia (promuovendo il percorso Rifiuti zero) e vietare la circolazione dei rifiuti fuori dai confini regionali dove vengono prodotti.

Anche il Movimento cinque stelle di Vimercate si sta muovendo per cercare di fermare l’invio di rifiuti dal sud Italia verso gli inceneritori della Lombardia.