Per ragioni urgenti non ben specificate avrebbe dovuto disporre un bonifico dal proprio conto corrente – di cui conoscevano anche l’Iban – ad uno indicato da loro. E con loro si intende i carabinieri. Solo che non c’era nessuna urgenza, ma soprattutto nessun vero carabiniere. Gli autori della telefonata erano dei truffatori, questi sì autentici. La vicenda è accaduta giovedì, vittima un concorezzese residente in città insieme ai fratelli e alla madre.
L’uomo è stato raggiunto da una telefonata sul posto di lavoro, ad Agrate. La persona si è qualificata come un esponente dell’Arma di Agrate Brianza. Secondo la storia raccontata al concorezzese, avrebbe dovuto subito recarsi in banca oppure telefonare e predisporre in fretta e furia un trasferimento dei propri soldi. L’uomo, inizialmente preso in contropiede, ha preso e si è recato nella filiale brugherese dell’istituto di credito dove ha i suoi risparmi. A far propendere la vittima per la veridicità della situazione, era stata l’accuratezza delle informazioni in possesso del truffatore: «Sapevano tutto – racconta uno dei fratelli della scampata vittima del raggiro – conoscevano il suo posto di lavoro, la banca dove tiene i risparmi e persino l’Iban del conto corrente. Ci domandiamo ancora come hanno potuto raccogliere tutte queste informazioni».
Così convinto, come si diceva, l’uomo è arrivato agli sportelli, ma qui la vicenda ha subito insospettito il loro consulente finanziario e uno degli impiegati allo sportello. Aria di truffa. Questo perché i carabinieri non chiedono soldi e neppure dispongono di trasferimento bancari, nemmeno per eventuali ragioni di sicurezza. Insomma, un raggiro comunque ben costruito. Ma che non è andato a buon fine. Proprio la prontezza dei dipendenti dell’istituto di credito ha fatto sì che il concorezzese tornasse sui suoi passi e contattasse invece dei falsi carabinieri, quelli veri della stazione brugherese dove, in caso di bonifico, si sarebbe appunto consumato il reato. Giovedì è stata presentata formale denuncia a carico, per il momento, di ignoti, nella speranza che le indagini possano arrivare fino agli autori del tentato raggiro.
L’allarme però resta alto perché sono numerosi i tentativi – molti dei quali riusciti e alcuni per decine di migliaia di euro – a danno di brianzoli in questi ultimi anni. Storie inverosimili, falsi allarmi, persino truffe amorose utili soltanto a spillare denaro e a lasciare nei guai i malcapitati. «Fortunatamente a noi è andata bene – conclude il fratello dell’uomo – ma forse è il caso di parlarne affinché altri non si ritrovino, magari peggio, nella nostra stessa situazione».