Respinto il ricorso dei privati nell’ambito della vicenda Asfalti Brianza. Il Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta di G. Bianchi Srl che chiedeva la sospensione dell’obbligo di rimozione dei rifiuti che ancora stazionano nell’ex area industriale chiusa con ordinanza sindacale nel 2020 in seguito al caso delle esalazioni e finita poi anche in tribunale dove si è conclusa in primo grado con la condanna e il riconoscimento di una provvisionale ai Comuni interessati di Concorezzo, Monza e Brugherio.
Asfalti Brianza: la reazione del Comune
Venerdì 10 ottobre il Comune di Concorezzo ha ricevuto la notifica dell’ordinanza con cui il massimo organo amministrativo ha sentenziato rispetto al ricorso. «Accogliamo con soddisfazione l’ordinanza che respinge il ricorso della proprietà e conferma l’obbligo di rimozione dei rifiuti dal sito di Asfalti Brianza -ha spiegato il sindaco Mauro Capitanio-. Su questa vicenda siamo stati sempre molto determinati difendendo l’interesse pubblico e la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Il pronunciamento della giustizia amministrativa -ha precisato- conferma la strada intrapresa verso la risoluzione definitiva di una vicenda lunga e, per diversi aspetti, difficile in cui il Comune è sempre stato accanto cittadini. Ora ci aspettiamo che l’ordinanza venga eseguita nei tempi previsti».
Asfalti Brianza: la sentenza
Nella sentenza si legge che “va evidenziata l’insussistenza del periculum in mora(…) non essendo stata data prova dell’incapacità della società di far fronte alla rimozione dei rifiuti senza che venga a delinearsi lo stato di insolvenza della stessa. (…) va rilevato che nel bilanciamento degli opposti interessi, tipico della fase cautelare, è da reputarsi prevalente quello pubblico alla salubrità dei luoghi”. I magistrati hanno inoltre riconosciuto il legame tra la G. Bianchi e la W Bau Srl che gestiva l’impianto.