Un anniversario che rappresenta un punto di svolta. Così era stato il 12 dicembre 1969, l’inizio della strategia della tensione; così è stato definito quello del 2019, cinquant’anni dopo la strage di piazza Fontana a Milano. E così è. Per la prima volta giovedì un presidente della Repubblica ha incontrato le famiglie delle diciassette vittime della bomba alla Banca nazionale dell’Agricoltura: tra queste c’era l’usmatese Carlo Perego, assicuratore di 74 anni. Il presidente Sergio Mattarella ha partecipato alle commemorazioni incontrando a Palazzo Marino anche le vedove del commissario Luigi Calabresi (ucciso nel 1972) e dell’anarchico Giuseppe Pinelli, che morì tre giorni dopo l’attentato precipitando da una finestra della Questura dove si trovava ancora per essere interrogato nonostante il fermo non fosse stato convalidato. Era innocente, non c’entrava con la strage. Il sindaco Beppe Sala ha chiesto “scusa e perdono” alla sua famiglia – la moglie Licia e le figlie Claudia e Silvia – a nome di tutta la città.
È il ricordo delle vittime della strage che il Comune di Milano ha inaugurato con la posa nella piazza alle spalle del Duomo di 18 “formelle” con i nomi dei 17 morti e un’altra che recita: “Strage di piazza Fontana, 17 vittime, ordigno collocato dal gruppo terroristico di estrema destra Ordine Nuovo”.
È la memoria che resta viva, tenuta viva dalla città fin dalla risposta nel giorno dei funerali in Duomo – il 15 dicembre 1969 – alla presenza di 300mila persone.
Carlo Perego è ricordato con una formella, dall’impegno della sua famiglia e di Usmate Velate. Alle commemorazioni hanno partecipato anche l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Lisa Mandelli e alcune classi dell’istituto comprensivo Lina Mandelli. La scuola media insieme all’Anpi di Arcore ha allestito anche la mostra “Piazza Fontana”.
Perego era un assicuratore ed era specializzato nella stipulazione di polizze a favore di agricoltori: era solito andare alla banca con il figlio Alessandro che ha portato avanti l’agenzia di famiglia. Oggi ha 89 anni e non ha mai smesso di raccontare i fatti di piazza Fontana. «È una ferita aperta. Ogni anno, quando arriva questo giorno, spero passi in fretta perché sento un dolore immenso», raccontava al Cittadino nel 2009 in occasione del quarantennale.
«L’identità della Repubblica è segnata dai morti e dai feriti della Banca Nazionale dell’Agricoltura – ha detto nel suo intervento il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – Ci troviamo a Palazzo Marino, luogo della democrazia della comunità milanese, contro il quale la ferocia di terroristi neofascisti tentò di replicare, undici anni dopo, la strage di Piazza Fontana che fu uno strappo lacerante recato alla pacifica vita di una comunità e di una Nazione, orgogliose di essersi lasciate alle spalle le mostruosità della guerra, gli orrori del regime fascista, prolungatisi fino alla repubblica di Salò, le difficoltà della ricostruzione morale e materiale del Paese».
Dalla Brianza è partita anche la tradizionale Staffetta della Memoria: da Villasanta con il sindaco Luca Ornago attraverso Monza fino a piazza Fontana “in memoria delle vittime di tutte le stragi”. A Monza ha passato simbolicamente il testimone al sindaco Dario Allevi, che ha consegnato due messaggi per l’Associazione dei familiari delle vittime e per il Comitato per non dimenticare.
IL VIDEO DA PALAZZO MARINO