Carate Brianza: screening per l’epatite C insieme a Cancro Primo Aiuto

Una campagna di screening a Carate grazie a Cancro Primo Aiuto per verificare la presenza di epatite C, guaribile, in municipio e tra gli amministratori pubblici.
La presentazione del progetto
La presentazione del progetto

Uno screening rivolto agli amministratori pubblici, ai dipendenti del municipio e ai loro familiari per verificare un’eventuale positività all’Epatite C. È l’iniziativa lanciata dalla onlus brianzola Cancro Primo Aiuto al comune di Carate per il prossimo 29 giugno. L’associazione già dal gennaio dello scorso anno, in accordo con la prefettura di Monza e della Brianza, aveva proposto un programma di informazione sull’Hcv e uno screening rapido alle forze dell’ordine provinciali. Da fine 2020 il progetto si è esteso anche alle amministrazioni comunali, e ha già coinvolto il comune di Lentate sul Seveso.

«È un’iniziativa di prevenzione su soggetti asintomatici per verificare l’eventuale positività all’anticorpo contro l’HCV – ha spiegato Antonio Villa, direttore sanitario di Medica Etica, il poliambulatorio dell’associazione – Si esegue con una piccola puntura sul dito e si raccoglie una goccia di sangue sullo strumento rilevatore. In pochi minuti abbiamo il risultato. Se negativo, tutto a posto. In caso di positività all’anticorpo, sarà attivato il percorso ordinario di conferma della diagnosi e di inquadramento terapeutico con i centri di riferimento nella cura dell’Epatite C con i quali Cancro Primo Aiuto ha condiviso il progetto» e cioè il presidio ospedaliero di Vimercate, l’ospedale San Gerardo di Monza e Niguarda. Il tutto in totale riservatezza».

Per il sindaco caratese Luca Veggian «la salute dei dipendenti viene sempre al primo posto e l’abbiamo dimostrato anche durante la pandemia. Però ci sono altre patologie come questa, su cui Cancro Primo Aiuto tiene alta la tensione. Per cui l’iniziativa è lodevole e ci ha visto subito favorevoli». «Conosco l’associazione da anni – ha detto l’assessore al patrimonio Eleonora Frigerio – e siamo stati pronti ad aderire subito a questa richiesta per prevenire una malattia che potrebbe essere molto pericolosa. Spero sia accolta con favore dai nostri dipendenti».