Carate Brianza: domiciliari per l’uomo che occultò il cadavere di Cogliati vicino al Lambro

Il Gip del Tribunale di Monza ha accolto la richiesta della Procura: al 48enne è contestata la cessione di stupefacenti che risultò fatale alla giovane cesanese
Karine Cogliati
Karine Cogliati

I carabinieri della compagnia di Seregno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza, su richiesta della procura della Repubblica, nei confronti del 46enne italiano residente a Carate Brianza, già indagato per i reati di occultamento di cadavere, morte come conseguenza di altro delitto e detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Il provvedimento, come emerge da una nota dell’Arma, è scattato nell’ambito delle indagini avviate lo scorso mese di febbraio, quando in una zona boschiva di Carate Brianza venne rinvenuto il corpo senza vita di una giovane donna di origine brasiliana. Si tratta del caso di Karine Cogliati, la 26enne originaria di Cesano Maderno, ritrovata, appunto, senza vita legata nei boschi di Realdino, lo scorso 16 febbraio, una domenica pomeriggio.

Giudiziaria: contestata al 48enne la cessione degli stupefacenti

Secondo quanto emerso nel corso dell’attività investigativa, il 46enne avrebbe ceduto alla donna una sostanza stupefacente, la cui assunzione ne avrebbe determinato il decesso. In seguito, l’uomo avrebbe provveduto a trasportare e occultare il cadavere nell’area boschiva dove fu poi rinvenuto. Le indagini hanno inoltre fatto emergere elementi probatori in merito a un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti che l’indagato avrebbe condotto con continuità per circa un anno. Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione, dove rimarrà in regime di arresti domiciliari. È stato altresì avvertito che, in caso di violazioni delle prescrizioni imposte, potrà essere applicata una misura cautelare più restrittiva.