“Tagli sulle ore di servizio per i lavoratori della Rsa Casa famiglia di Busnago”. I sindacati denunciano pesanti ripercussioni sia sulla qualità del servizio che sui carichi di lavoro.
Il quadro della situazione è stato fornito direttamente in un comunicato da Fp Cgil e Fisascat Cisl, le due organizzazioni sindacali presenti in struttura: “Dall’inizio di dicembre la Cooperativa Sociale Sodalitas ha attuato, e tuttora attua, una significativa riduzione dell’orario di servizio all’interno della Rsa “Casa Famiglia” di Busnago – si legge – Una decisione unilaterale, motivata con la necessità di fare fronte alle ricadute economiche dell’emergenza sanitaria, preceduta semplicemente da una comunicazione alle organizzazioni sindacali e a lavoratrici e lavoratori, senza alcuna possibilità di confronto o contrattazione”.
Le organizzazioni sindacali esprimono preoccupazione per una scelta che rischia di avere pesanti ripercussioni sia sulla qualità del servizio che sui carichi di lavoro a cui deve fare fronte il personale assistenziale e infermieristico.
“Dopo un mese, possiamo dire che questi timori sono diventati realtà – dicono i segretari Simone Cereda Fp Cgil, e Rossana Mandelli Fisascat Cisl, che ieri hanno incontrato lavoratrici e lavoratori in assemblea – Lavoratrici e lavoratori sono sfiniti e, soprattutto la notte, alcuni nuclei della struttura restano inevitabilmente scoperti. Dall’inizio di dicembre chiediamo a Sodalitas di aprire un tavolo di confronto sindacale permanente, finalizzato proprio ad affrontare sul nascere le problematiche generate dalla riduzione delle ore”.
I sindacati proseguono denunciando che la cooperativa non ha ancora accolto la loro richiesta e affermando di aver attivato la procedura di raffreddamento dei conflitti prevista dal CCNL Cooperative Sociali, chiedendo, proprio in data odierna, l’intervento delle Centrali cooperative (Confcooperative, Legacoop, AGCI): “Sodalitas sostiene di confrontarsi quotidianamente con i dipendenti – continuano Cereda e Mandelli-, ma non è quello che raccontano lavoratrici e lavoratori, preoccupati per la salute loro e degli ospiti. Se la cooperativa continua su questa strada, apriremo lo stato di agitazione”.