«Mi difendo dalle bufale delle “Iene” e dico a chi mi attacca così vigliaccamente che mi sta solo caricando a mille». Il sindaco di Brugherio Marco Troiano, finito al centro di un servizio della trasmissione di Italia 1 per presunte irregolarità nell’iter del Piano del centro, si è preso qualche giorno di tempo e poi ha organizzato una conferenza stampa con tanto di pubblico e diretta Facebook per dire quello che, a suo dire, le Iene hanno abilmente tagliato via dall’intervista. Troppo forte l’effetto che la trasmissione di denuncia ottiene sull’opinione pubblica, per lasciare cadere tutto nel vuoto a un mese e mezzo dal voto.
Il caso. Sede dell’arringa difensiva: l’oratorio di Maria Bambina, edificio al centro delle operazioni legate al Piano del Centro, in piena ristrutturazione per diventare un centro civico. E al centro del servizio dal titolo “Il prete fa business col sindaco?”.
Troiano ha parlato di fake news, ovvero bufale contenute nel servizio andato in onda su Italia 1. La prima riguarda la stima di Maria Bambina, secondo il servizio gonfiata per fare un favore alla parrocchia (proprietaria originaria). Scopo: l’appoggio del parroco in campagna elettorale. Così diceva un misterioso cittadino che nel servizio compare senza volto e senza qualifiche che ne indichino conoscenze e competenze.
Alla base dell’insinuazione c’è una reale incongruenza: la cifra alla quale diversi anni fa la Parrocchia comprò l’oratorio dalla congregazione delle suore è 460mila euro, un terzo circa di quello a cui l’ha comprata il Comune.
«Innanzitutto non possiamo sapere quali accordi siano stati alla base di quell’atto – ha detto Troiano – tanto per fare un esempio: lavori fatti in 10 anni dalla parrocchia potrebbero essere stati scalati sul prezzo».
Ma soprattutto Troiano ha elencato le perizie alla base dell’operazione: «La prima, da un milione e mezzo, è stata firmata da un tecnico e depositata in Tribunale. La seconda l’abbiamo chiesta a un perito di quelli che la Procura consulta quando deve decidere se indagare o no qualcuno. Lui diceva addirittura che il valore è di 1.640.000 euro, dunque acquisendola a un milione e mezzo, abbiamo anche garantito un ulteriore guadagno ai cittadini».
L’altra bufala è quella secondo cui la giunta Troiano ha evitato un bando pubblico aggirando la legge: i revisori del conti hanno sottolineato nella loro relazione il riferimento normativo che autorizza l’operazione e negato che il procedimento abbia delle irregolarità, rispondendo a una mozione delle minoranze.
Questi dettagli non compaiono nel servizio delle Iene, perché Troiano, sorpreso dal giornalista in prima mattina, non le ha dettagliate con prontezza o perché, come dice lui, il montaggio le ha magicamente sacrificate.
Le riprese. Il servizio delle Iene era atteso con impazienza. Le immagini sono state girate a gennaio e i cittadini lo sapevano. Sapevano anche che la iena-reporter che lo ha realizzato è un brugherese d’origine, Alessandro De Giuseppe, nipote dell’ex sindaco Carlo Cifronti, compagno di scuola di Massimiliano Balconi, uno degli intervistati del servizio. Balconi, candidato del centrodestra alle prossime elezioni, spiega i dettagli dell’opposizione fatta in consiglio.
Altra voce nel servizio è quella di Marco Nimeo, architetto locale che riassume l’iter del progetto. Le altre tre voci appartengono a cittadini che non vengono ripresi in faccia. Uno parla di «voto di scambio», per chiudere dei debiti, un altro dice «il prete, don Vittorino gli ha fatto la campagna elettorale». La terza cittadina sottolinea che chi ha votato Troiano è tutta gente dell’oratorio.Per chi è di Brugherio, riconoscere le persone nonostante l’inquadratura bassa e le facce oscurate è stato in parte un gioco da ragazzi.
La prima “vox populi” è di un ex assessore della giunta Ronchi, oggi membro di una civica di centrodestra. La seconda è di un commerciante, coinvolto direttamente nella campagna elettorale del centrodestra. A tutti Troiano ha promesso querele, sostenendo anche che dietro il servizio ci sia uno spiccato interesse politico.
La Provincia MB. La Provincia dal canto suo non ha nulla da ridire sull’ultima versione del Piano del centro: la variante approvata dal consiglio comunale il 14 dicembre ha ottenuto semaforo verde dall’ente brianzolo.
Le modifiche, affermano i tecnici di via Grigna nel loro parere, non contrastano con il Piano territoriale provinciale e non intaccano la Rete verde regionale.
Gli aggiustamenti, precisano, non prevedono aumenti di volumetria né alterano il «bilancio ecologico del suolo» ma, piuttosto, sono orientati a risolvere «alcune criticità attuative» del Pgt emerse durante la verifica da parte dei privati coinvolti ad assicurare gli obiettivi del documento urbanistico, in particolare per quanto riguarda gli «interventi di rilevanza pubblica».
L’ente non ha sollevato perplessità nemmeno per quanto riguarda la viabilità nella zona interessata dalla variante, come spesso fa in occasione della stesura di nuove ipotesi, e si è limitata a far notare al Comune «a titolo collaborativo» la mancanza di una relazione e di un quadro sinottico che consentano di confrontare le correzioni in ciascuna delle aree interessate.