Bovisio, chiusi in casa col caldo per colpa di galline e cani del vicino

Non possono tenere aperte le finestre neanche in piena estate alcuni residenti di via Fiume e via XXIV Maggio. Colpa di un loro vicino di casa che vive in condizioni igienico sanitarie a dir poco pessime. In casa dell’uomo, un 75enne vedovo, oltre alla figlia non sposata, abitano anche alcune galline e cani
La casa abitata dall’anziano e dai suoi animali.
La casa abitata dall’anziano e dai suoi animali.

Non possono tenere aperte le finestre neanche in piena estate alcuni residenti di via Fiume e via XXIV maggio. Tutto per colpa di un loro vicino di casa che vive in condizioni igienico sanitarie a dir poco pessime. All’interno dell’appartamento dell’uomo, un 75enne vedovo, oltre alla figlia non sposata, abitano anche alcune galline e cani. La condivisione degli spazi con gli animali è totale al punto che il pavimento dell’appartamento è costantemente sporco di escrementi.

Per cercare di porre fine a questa situazione di estremo degrado che ormai si protrae da alcuni anni, i residenti, davvero esasperati, hanno organizzato una raccolta firme, sottoscritta da una ventina di persone, e poi l’hanno protocollata in municipio. Il loro obiettivo è quello di far tornare la casa in condizioni igieniche decorose e fare in modo che l’uomo sia seguito dai servizi sociali in modo continuativo. Richieste legittime e alquanto semplici ma che nella pratica non sono proprio di facile attuazione se non c’è una volontà collaborativa da parte del diretto interessato.

Già circa tre anni fa il Comune aveva affrontato questo caso di emarginazione segnalando la questione alla Asl. Un sopralluogo di questi ultimi aveva dato il via libera all’ordinanza firmata dal sindaco Emanuele Galimberti in cui si intimava la risistemazione dell’appartamento dal punto di vista igienico. Visto che l’anziano non se ne era affatto curato, il Comune aveva fatto ripulire la casa ad una cooperativa, salvo poi far pagare il conto al 75enne.

Anche se questa operazione non aveva dato gli esiti sperati visto che l’uomo non aveva cambiato le proprie abitudini e dopo qualche settimana l’appartamento era ancora sporco come prima, il Comune non è che abbia molte alternative al riavvio di questa procedura, con la speranza che l’anziano e la figlia questa volta accettino un’assistenza continuativa da parte dei Servizi sociali.