Besana in Brianza: la Madonna di Fatima in basilica fino all’11 giugno

Domenica 4 giugno a Besana in Brianza il ritorno della statua della Madonna pellegrina di Fatima dopo otto anni. Fino all'11 giugno.
Madonna di Fatima
Madonna di Fatima

Gioia, commozione e preghiera, domenica 4 giugno a Besana in Brianza. Dopo 8 anni, la statua della Madonna pellegrina di Fatima è tornata in città. Tantissimi i fedeli, provenienti da tutta la Brianza, che hanno assistito all’ingresso trionfale della Madonna, atterrata in elicottero nel parco di Villa Filippini. La statua, in arrivo da Gorgonzola, è stata accolta dal cardinale Mario Grech e da don Mauro Malighetti. Dopo un simbolico passaggio di consegne tra la parrocchia di Gorgonzola e la parrocchia Santa Caterina di Besana, si è tenuto un sentito momento di riflessione con monsignor Vittorio De’ Paoli, custode nazionale della statua.

Besana in Brianza: la Madonna di Fatima, la domenica di gioia e preghiera

La parola è poi passata al sindaco Emanuele Pozzoli e al parroco della città, don Mauro Malighetti, che rivolgendosi alla statua ha chiesto alla Madonna di accompagnare ragazzi, adolescenti e giovani ad accogliere Gesù, troppo spesso estromesso dalla quotidianità della vita. È partirà poi una processione, accompagnata dalla banda, diretta alla Basilica Romana Minore, in cui si è tenuta la Messa Solenne presieduta dal Cardinale Mario Grech.

Besana in Brianza: per la Madonna di Fatima chiesa aperta tutti i giorni e esposizione di immagini sacre

La statua della Madonna di Fatima sarà esposta fino all’11 giugno, in Basilica, nell’ambito di una settimana di grande spiritualità e devozione, con tanti momenti dedicati all’adorazione della Madonna. La chiesa, per l’occasione, sarà aperta tutti i giorni, dalle 6 alle 23. Al suo interno, i fedeli avranno anche la possibilità di ammirare una mostra di immaginette sacre dedicate alla Madonna di Fatima, allestita dalla Pro loco locale, capitanata da Angelo Viganò. L’esposizione comprende in totale circa 200 immaginette, fornite dal collezionista Luigi Motta di Seregno.