Nessuno avrebbe capito, o calcolato o previsto, «la gravità del fatto». È quanto è emerso secondo fonti di agenzia dall’incontro in carcere con l’avvocato di uno dei due ragazzi di 18 anni anni detenuti a San Vittore dopo l’arresto con l’accusa di tentato omicidio e tentata rapina ai danni di uno studente di 22 anni, in ottobre a Milano. Venerdì è previsto l’incontro con il Gip.
Lui è accusato di aver fatto “da palo” all’amico che invece avrebbe ferito la vittima con un coltello procurandogli ferite gravi e una condizione di infermità permanente. Entrambi sono di Monza, come i tre amici minorenni coinvolti nell’aggressione. Responsabili di una rapina per 50 euro.
«Ha ribadito più volte che lui era lontano ed era convinto che fosse solo una zuffa. Quando ha saputo, tempo dopo, dell’uso del coltello, è rimasto sconvolto», riporta l’agenzia Ansa secondo le dichiarazioni del legale.
Arrestati per tentato omicidio di uno studente: le indagini
Intanto all’indomani dell’arresto, martedì mattina, dalle carte è emerso che i ragazzi “ridevano quando dicevano, tra le altre cose, che sarebbe rimasto “paralizzato” e che speravano morisse, con una “ilarità” che dimostra tutta la loro “disumana indifferenza“.
I resposanbili sono stati identificati grazie alle immagini della videosorveglianza e anche attraverso le intercettazioni secondo cui sarebbero stati pronti a “rifarlo”. Discorsi tra loro, coi poliziotti a pochi metri di distanza che li registravano.
L’inchiesta è stata condotta dalla Polizia, coordinata dal pm Andrea Zanoncelli: dei ragazzi un paio avrebbero piccoli precedenti di polizia e tutti sarebbero inseriti in contesti familiari apparentemente normali. Abituati, però, si legge nelle ordinanze cautelari, a “muoversi” in “branco”, molto “pericolosi” e “indifferenti” di fronte alla sofferenza causata.
A tutti e cinque “in concorso morale”, oltre alla rapina, viene imputato il tentato omicidio. Non solo a chi ha sferrato materialmente quei fendenti, ma anche all’altro 18enne che faceva da “palo” per coprire l’azione, e ai tre 17enni che hanno sferrato calci e pugni.