Apre il Gottardo: ecco cosa cambia per Monza e la Brianza con la Tav delle merci

Il tunnel del Gottardo è pronto, a giugno l’inaugurazione ufficiale e a dicembre le prime corse: la Tav delle merci collegherà la Svizzera e la Germania al porto di Genova. Passando per i tratti ferroviari di Monza e Brianza.
Apre il Gottardo: ecco cosa cambia per Monza e la Brianza con la Tav delle merci

A svelare la notizia che la Brianza (e la galleria che attraversa il centro di Monza) sarebbe stata sottoposta ad una robusta “cura del ferro” è stato il Cittadino nell’ottobre del 2013. Oggi, a pochi mesi dall’inaugurazione (prevista il primo giugno, l’11 dicembre il transito del primo convoglio), dell’apertura del nuovo tunnel ferroviario svizzero del Gottardo (la galleria più lunga del mondo, 57 chilometri da Erstfeld a Biasca, fiore all’occhiello del progetto elvetico Transalp), la Regione e il Croil, la consulta regionale degli ordini degli ingegneri lombardi, si dicono preoccupati per le ripercussioni in termini di aumento del traffico ferroviario e viabilistico che potrebbero avere sui territori attraversati dalla linea Milano- Monza- Como- Chiasso.

Perché su questi binari passerà l’ormai famosa Tav delle merci che collegherà il porto di Genova alla Svizzera tedesca e alla Germania. Da quest’anno il territorio sarà attraversato dalle “autostrade viaggianti”. A regime, nel 2020, saranno 250 i convogli merci nell’arco delle 24 ore, per la maggior parte composti da carrelli portacontainer e portasemirimorchi. Treni lunghi fino a 800 metri che viaggeranno soprattutto di notte, con un ingombro di 4 metri d’altezza e un carico medio che supererà le 2mila tonnellate. Il progetto Transalp per il corridoio ad alta capacità Genova- Rotterdam prevede anche il quadruplicamento della Milano- Chiasso, opera da 1,42 miliardi di euro, oggi ferma perché non dispone di finanziamenti per il completamento della progettazione definitiva e per la fase realizzativa.

La notizia del Cittadino – e sostenuta dal Comitato San Fruttuoso 2000 – venne subito smentita da Rfi (Rete ferroviaria italiana) che tuttavia nel giugno 2014, messa alla strette dalle proteste dei residenti delle abitazioni del centro storico monzese, confermò il potenziamento della linea in un incontro pubblico all’Urban center.

I residenti delle vie Manzoni, Italia e Piermarini lamentavano già allora il disagio soprattutto notturno causato passaggio dei treni nella galleria monzese costruita tra il 1845 e il 1850: rumore e forti vibrazioni che facevano tremare i vetri. Rfi ha aperto i cantieri per il rafforzamento della galleria con iniezioni di cemento armato e l’abbassamento delle rotaie, previsto anche il posizionamento di “tappetini” per assorbire le vibrazioni. Lavori in corso che hanno ovviamente aumentato le vibrazioni con i residenti del centro città pronti a rivolgersi al tar, il tribunale amministrativo regionale.

«Gli interventi per la riduzione delle vibrazioni- spiega Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega Nord al Pirellone- devono essere fatti contestualmente ai cantieri per l’abbassamento della galleria. Il Comune di Monza deve individuare i punti critici del tunnel sui quali intervenire per poi andare a un tavolo di confronto con Rfi. La Regione Lombardia è pronta a dare un contributo per risolvere il problema. Purtroppo da quell’incontro del giugno 2014 all’Urban center monzese non si sa più nulla».

«Siamo fortemente preoccupati per l’apertura della galleria del Gottardo- dice il seregnese Piergiorgio Borgonovo, referente della commissione infrastrutture e trasporti del Croli epresidente dell’ordine degli ingegneri di Monza e Brianza- perché porterà un considerevole aumento di traffico ferroviario e veicolare nei territori attraversati dalla linea. Purtroppo l’Italia si presenta impreparata e in ritardo sui lavori rispetto alla Svizzera. C’è stata l’incapacità degli enti pubblici a lavorare insieme e l’assoluta mancanza di coordinamento da parte della Provincia brianzola». E il Croil parte con un primo tavolo di lavoro.

Ieri ha organizzato una prima riunione informativa sul traforo del Gottardo e la linea Milano-Chiasso per «dare risposte ai problemi delle amministrazioni locali» e definire «una serie di interventi condivisi dalle istituzioni coinvolte». All’incontro, che si è svolto mentre il giornale andava in macchina, sono stati invitati Rfi, Acg Italia, Regione, Provincia di Como e della Brianza e amministratori di Seregno, Desio, Lissone, Muggiò e Monza.