Ma perché Alitalia vende i biglietti per i voli estivi dall’aeroporto di Linate anche se lo scalo resterà, molto probabilmente, chiuso ancora a lungo? Se lo stanno chiedendo in tanti, almeno tutti quelli che stanno dando un’occhiata alle possibili mete per le vacanze estive. Sul sito della compagnia di bandiera, alle prese con una crisi economica senza precedenti (oppure con troppi precedenti) e in vita solo grazie all’iniezione di liquidità garantita dallo Stato con tre miliardi di euro, sono in vendita, a prezzi tutt’altro che modici, biglietti aerei per le destinazioni nazionali con partenza dallo scalo di Milano Linate. Da giorni, in effetti, c’è questa possibilità. Una manna dal cielo, quindi, per quanti volessero raggiungere con volo diretto Catania da Milano, ad esempio, altrimenti costretti a prendere un volo dallo scalo della Malpensa con cambio di aeromobile obbligatorio a Roma Fiumicino.
Però, c’è un però. Perché Milano Linate è chiuso da mesi. E non si sa quando riaprirà. Questo modo di operare non sembra interessare non solo Alitalia, ma anche altre compagnie aeree (British Airways, Iberia, Lufthansa ad esempio) che continuano a vendere online biglietti per voli che probabilmente mai ci saranno. A Milano al momento è aperto solo il Terminal 1 di Malpensa. Il city airport milanese non compare infatti nella lista degli scali italiani operativi stabilita dall’ultimo decreto firmato il 14 giugno dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli che ha validità fino al 14 luglio. La stessa De Micheli ha spiegato che comunicherà «una data certa ai passeggeri e operatori quanto prima» sulla riapertura di Linate ma nel frattempo le compagnie aeree hanno messo in vendita voli dal 15 luglio in partenza dallo scalo milanese.
Chiuso a metà marzo per il drastico calo dei voli a seguito dell’emergenza Coronavirus, Linate sconta la volontà della società di gestione, Sea, di risparmiare sui costi di gestione in una fase dove la ripresa della domanda di biglietti aerei è ancora debolissima e fragile. Meglio, dunque, concentrare tutta l’operatività su un solo aeroporto, quello della Malpensa. Nulla di male in questa decisione, figlia dei numeri: oggi Malpensa serve circa 10 mila passeggeri al giorno quando a regime Malpensa più Linate ne servivano 120mila. Ma allora perché la compagnia aerea nazionale continua a vendere i biglietti per i mesi futuri anche se sa benissimo che lo scalo resterà fermo visto che da più parti si ipotizza un’entrata in servizio a ottobre o, addirittura, a partire dalla primavera 2021?
La compagnia ha già venduto biglietti da Linate per luglio incassando soldi. Adesso ci sono voli per agosto, per luglio non più. Impossibile chiedere delucidazioni ad Alitalia: il numero a pagamento da chiamare in caso di dubbi richieste è praticamente irraggiungibile. Da giorni. Ai passeggeri la compagnia potrà dare dei voucher da usare per voli futuri, visto che il governo non la obbliga a rimborsare i voli, come prevedono invece i regolamenti europei. La parola passa ora al ministro Paola de Micheli che dovrà emettere entro metà luglio un nuovo decreto: seguirà ancora la linea di Sea confermando la chiusura di Linate oppure sposerà la scommessa di Alitalia aprendo lo scalo meneghino e dando il via libera ai voli già in vendita?