Agrate, ora manca solo una firma Poi disco verde al megastore cinese

L’acquisto dell’area si è sbloccato solo un paio di settimane fa, quando la società che realizzerà il centro commerciale all’ingrosso cinese sulle ceneri degli impianti chimici dell’ex Uquifa ha perfezionato il passaggio di mano dalla precedente proprietà inglese.
Il cartello che segnale il nuovo megastore cinese.
Il cartello che segnale il nuovo megastore cinese.

L’acquisto dell’area si è sbloccato solo un paio di settimane fa, quando la società che realizzerà il centro commerciale all’ingrosso cinese sulle ceneri degli impianti chimici dell’ex Uquifa ha perfezionato il passaggio di mano dalla precedente proprietà inglese. Ora è solo un tassello a mancare per la sigla della convenzione tra il Comune e la società italo-cinese che deve realizzare l’opera: le pesanti fideiussioni che dovranno garantire l’esecutivo Colombo coprendo i dodici milioni di euro che andranno in dote al pubblico, tra oneri e opere.

«L’operatore ha presentato il quadro di queste fideiussioni, ne stiamo valutando fondatezza e affidabilità e poi si potrà procedere con la stipula della convenzione –ha spiegato Luigi Riccio, assessore all’urbanistica- Puntiamo a tempi rapidi». Per il Comune significa sbloccare un intervento che ha il pregio di riqualificare un’area dismessa ferma da anni e di portare nelle casse pubbliche quell’ossigeno che consentirà almeno di avviare se non addirittura di concludere prima del rinnovo amministrativo del prossimo anno opere che stanno in cima al programma di mandato, come il nuovo asilo di via Vismara e il rifacimento della piazza di Omate.

Per il tandem italo-cinese che sta investendo nel centro all’ingrosso passare alla costruzione effettiva equivale a capitalizzare prima possibile l’enorme investimento su una struttura che avrà un piano interrato di circa 15mila metri quadrati, per i depositi, e tre piani fuori terra, con 31.840 metri quadrati spalmati tra piano terra e secondo piano, e altri 560 metri quadrati al secondo piano per mensa e ristoro per i clienti.

«Mi auguro che si riesca a firmare la convenzione prima delle ferie, ma è vero che si tratta di un passaggio delicato che può richiedere qualche settimana e in estate, con di mezzo agosto e le ferie generali, i tempi inevitabilmente si allungano» ha aggiunto Riccio. Il che significa che tutto potrebbe slittare a settembre. È comunque una tabella di marcia che procede spedita, come l’amministrazione aveva dichiarato sarebbe stato nonostante lo stop dapprima intimato dalla giunta provinciale monzese e poi rafforzato a marzo con un ricorso presentato al Tar per impugnare la delibera unanime del consiglio comunale sull’insediamento di questo centro.