Il bimbo discriminato ad Agrate Brianza, escluso dalla partita per il colore della pelle, è tornato a giocare con gli altri bambini. Il caso di razzismo risale alla settimana scorsa e ha avuto per protagonista il piccolo agratese di origine ivoriana di 8 anni, respinto da un gruppetto di coetanei al campo di basket del parco di via Vismara:«Non puoi giocare con noi, non ci piacciono i neri» si era sentito dire. A inizio settimana con la mamma è tornato proprio lì e, mentre era seduto sulla panchina, è stato avvicinato da altre mamme e figli che hanno mostrato la loro solidarietà.
Poi la naturale conclusione: il bambino si è messo a giocare con quegli amichetti trovati nel giardino pubblico.
«Siamo contenti – ha raccontato la madre – perché attraverso il post dei giorni scorsi stiamo ricevendo tanta solidarietà e, soprattutto, nostro figlio comincia a capire che è una piccola minoranza che discrimina per il colore della pelle».
Dopo quella del sindaco Simone Sironi, è arrivata la soldarietà dell’onorevole leghista Massimiliano Capitanio.
«Mando un simbolico e forte abbraccio al bambino e prego anche perché gli altri bambini che si sono resi protagonisti di questo vergognoso episodio possano trovare nella scuola, in famiglia e nelle nostre comunità una possibilità di crescita e di riscatto – ha commentato il politico concorezzese – La legge finalmente approvata sull’Educazione civica (di cui il brianzolo è firmatario, ndr) sarà un’occasione per discutere fin dalla scuola materna di rispetto e tolleranza. Perché è sconfortante sapere che anche dei bambini, che solitamente hanno molto da insegnare agli adulti, abbiano compiuto un gesto razzista. Ogni forma di discriminazione va condannata e punita. Chi pensa che il colore della pelle faccia la differenza è un idiota. La politica non c’entra, qui si tratta di ignoranza medioevale».