A Cesano i maranza chiudono l’oratorio: il caso finisce in Parlamento

Il parroco e la comunità pastorale hanno preso la decisione di chiudere l'oratorio Don Bosco il sabato pomeriggio, il sottosegretario Nicola Molteni ha parlato di fatto gravissimo
Cesano, oratorio chiuso il sabato pomeriggio
Cesano, oratorio chiuso il sabato pomeriggio

I maranza, l’oratorio che decide di chiudere le porte. E il fatto che di colpo diventa un caso di livello nazionale. Su quanto è accaduto in città, più precisamente all’oratorio Don Boscodi Cesano Maderno – tra atteggiamenti provocatori e intimidazioni – ha infatti preso posizione anche l’onorevole Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, sottolineando che si tratta di un fatto gravissimo: «L’accaduto – ha dichiarato alla stampa – dimostra che questi fenomeni della delinquenza giovanile investono ormai tutto il territorio, mentre una volta era tipici soltanto delle grandi città metropolitane». Antenne alzate, dunque, per evitare che il fenomeno degeneri. E proprio a scopo preventivo la comunità pastorale ha deciso di tenere chiuso l’oratorio nel pomeriggio del sabato.

Cesano, oratorio chiuso sabato pomeriggio per le intemperanze dei ragazzi

Di colpo cancelli chiusi, un cartello che indica la decisione e tanti interrogativi. Bocche cucite da parte di tutti. Ovviamente non si è trattato di una decisione improvvisata del parroco don Stefano Gaslini che, conosciuto da tutti proprio per la sua capacità di prendere scelte ponderate, uomo della pacatezza e del dialogo, ha agito in questo modo soltanto dopo un lungo confronto con i genitori e con gli educatori che lo aiutano nelle attività oratoriane. Il problema si traduce in un solo vocabolo, ormai di attualità: maranza. Sono quei ragazzi sbandati, che vivono di regole tutte loro, non conoscono il significato della parola rispetto e che, se c’è l’occasione, non disdegnano anche di mettersi alla prova con atti di vandalismo.

Cesano, oratorio Don Bosco chiuso il sabato, gesto forte del parroco e le parole del sindaco

Da quello che si è appreso non sono i ragazzi delle buone famiglie cesanesi che hanno iniziato ad avere atteggiamenti inqualificabili all’oratorio: sono gruppi che arrivano da paesi limitrofi e che, trattandosi di maranza, non hanno rispetto per il luogo che hanno deciso di frequentare a modo loro. L’oratorio, per tutti, continua a essere il luogo sicuro, quello che del divertimento, ma soprattutto quello che cerca di dare risposte a bisogni educativi. Realtà preziosa. Il parroco e la comunità pastorale hanno deciso dunque di ricorrere a un gesto forte. Quello della chiusura dell’oratorio. Non nella giornata di domenica, bensì in quella un po’ più morta e meno gestibile del sabato. La volontà di dire: se qui non si rispettano le regole, si può anche chiudere.

La decisione, presa a malincuore ma condivisibile, ha però destato grande scalpore. Sulla questione era intervenuto anche il sindaco Gianpiero Bocca, che guarda l’oratorio ma sa benissimo che anche le amministrazioni comunali oggi più che mai sono chiamate a fare la loro parte di fronte alla povertà educativa che poi sfocia in atteggiamenti non corretti.
L’accaduto ha fatto il giro del web. Ne hanno parlato anche in altre località d’Italia e ne è venuto a conoscenza anche il sottosegretario al ministero dell’Interno. Il problema dei maranza riguarda tutti e non può più essere sottovalutato.