La loro presenza era già stata esorbitante rispetto al passato nell’ultimo censimento degli uccelli all’interno del Parco di Monza. Ma adesso è sotto gli occhi di tanti (tantissimi) che giorno dopo giorno percorrono le strade che collegano Arcore, Villasanta e Vimercate, in particolare nel tratto tra la “rotonda della Bergamina” (rotatoria inclusa) e il prolungamento della tangenzialina verso viale Industrie.
Sono aironi guardabuoi, uccelli con comportamento sia stanziale sia migratore che negli ultimi giorni hanno riempito i campi agricoli lunga la strada provinciale. E in modo spudorato: si avvicina a bordo strada e guardano con fare ben poco timido gli automobilisti spesso e poco volentieri in coda lungo le strade di collegamento di quella fetta di vimercatese.
A essere pieni di esemplari peraltro non sono soltanto i campi ai lati della Sp, ma anche i terreni che costeggiano la ferrovia dal cavalcavia tra Arcore e Villasanta e la stazione arcorese. Una distesa di uccelli bianchi, dal collo ondulato, con il becco giallo e lo sguardo ben poco timido.
Tipici delle aree agricole del Sud, sono stati negli ultimi tempi segnalati come colonie anche nelle aree del Nord. Gli ornitologi li descrivono sia come uccelli migratori sia come stanziali. Di recente sono stati notati anche al parco del Meredo a Seregno, ma soprattutto sono stati notati a centinaia nel Parco di Monza.
Nell’ultimo censimento delle specie organizzato dal Comitato per il Parco a inizio novembre ne sono stati contati almeno 516 esemplari, il numero più consistente (207) è stato riscontrato attorno al Mirabello. Molti di meno quelli contati in altre zone: 69 a nord di Cascina Frutteto e Cascina San Fedele, 65 nei prati della Fasanera, 52 in zona Gerascia, 41 attorno alla Cascina Cernuschi e via via a scendere in altri contesti.
Gli aironi guardabuoi (chiamati così perché sono soliti posarsi sul bestiame) hanno catturato da qualche tempo l’attenzione degli ornitologi. Fino agli anni Ottanta questi volatili non erano presenti in Italia. La prima colonia è stata mappata in Sardegna nel 1985 e qualche anno dopo sono stati avvistati anche nella pianura padana. «Quest’anno nella nostra zona sono davvero tanti – aveva detto allora l’esperto Matteo Barattieri – ora sarebbe interessante capire se hanno intenzione di nidificare anche all’interno del Parco».