Caos alla Posta di Barlassina per il Green pass: per due volte arrivano i carabinieri

Settimana caotica alle poste di Barlassina, cominciata lunedì con la chiusura dell’ufficio per la festa patronale, proseguita martedì con la sanificazione dei locali causa covid e culminata da mercoledì in poi con l’obbligo di Green pass per accedere. Alcuni utenti hanno dato in escandescenza, per due volte necessario l’intervento dei carabinieri.
Gli utenti tentano di verificare il green pass alla colonnina
Gli utenti tentano di verificare il green pass alla colonnina Diego Marturano

Settimana caotica alle poste di Barlassina, cominciata lunedì con la chiusura dell’ufficio per la festa patronale, proseguita martedì con la sanificazione dei locali causa covid e culminata da mercoledì in poi con la confusionaria riapertura in ottemperanza alle nuove norme di accesso legate al controllo del green pass. E addirittura è stato necessario l’intervento ripetuto dei carabinieri per riportare la calma negli spazi di via Piave.

Mercoledì, primo giorno utile della settimana per recarsi negli uffici, è anche coinciso con il ritiro delle pensioni e soprattutto con l’entrata in vigore, risalente al primo febbraio, delle nuove norme d’accesso ai locali pubblici solamente con green pass in corso di validità.

In quella mattinata all’ufficio postale di via Piave sono stati inviati due sostituti da altre sedi del gruppo, in quanto entrambi gli operatori titolari erano impossibilitati a recarsi sul luogo di lavoro. È stata anche installata la colonnina per la verifica dei green pass. Si tratta di un modello che legge il codice ed emette il numerino per accedere successivamente agli sportelli. Senza la lettura del codice non ci si può avvicinare agli sportelli. La lettura però si è dimostrata piuttosto difficile. Alcune persone avevano la certificazione verde scaduta, altre stampata su un foglio che la macchinetta stentava a riconoscere, altre con difficoltà nel presentare lo schermo sotto il lettore.

Alcuni utenti hanno dato in escandescenza, colpendo i tavoli e le sedie della sala d’attesa e inveendo contro i lavoratori postali. Tanto che è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine, per due volte, per riportare la calma.