È il lavoro delle prime volte: prima volta di una tela così grande, prima opera a finire in una chiesa, prima raffigurazione della Vergine. Barbara Badetti ha detto sì quando padre Roberto Cagliani e padre Davide Brasca della comunità del Carrobiolo le hanno chiesto di realizzare un quadro dedicato all’Annunciazione, che avrebbe dovuto sostituire un’altra tela nella cappella della Provvidenza.
Era il 2023. «Ho detto sì perché il Carrobiolo è la chiesa che frequento abitualmente e perché la figura di Maria mi è particolarmente cara. Ho iniziato a studiare, a ricercare, sapendo che avrei dovuto immaginare la mia idea dell’annunciazione dentro una cornice di 227 centimetri di altezza e 134 di larghezza». Le prime idee, il dialogo continuo con i due religiosi, un confronto che nei mesi ha generato qualcosa di nuovo. «Niente angelo, non volevo raffigurare un uomo con le ali nel mio dipinto, niente libro in mano né una pergamena a rappresentare il momento meditativo. Volevo che Maria venisse colta nella banalità della sua vita ordinaria, mentre decide di pronunciare un sì straordinario». A suggerire le prime suggestioni è stato il personaggio di Maria nel Gesù di Nazareth di Zeffirelli, ma anche l’annunciata di Antonello da Messina. «In entrambi i lavori l’annuncio è intuito ma non evidente. E così volevo che fosse anche con il mio lavoro».
Monza, una nuova Annunciazione e una intuizione
Ma è stato il ritrovamento casuale nelle cantine del convento di una vecchia cardatrice a dare l’intuizione definitiva. Badetti è artista (allieva di Andrea Sala) e fotografa. Ha voluto riprodurre il set della sua tela. «Ho chiamato una modella e l’ho messa davanti alla cardatrice, abbiamo ricreato la medesima scena ed è nato così il quadro, un olio su tela realizzato alla vecchia maniera, come mi ha insegnato il maestro Sala».
«Mancava all’interno della chiesa un elemento pittorico che richiamasse il mistero dell’Annunciazione – ha spiegato padre Brasca -. La sostituzione del quadro Madonna in trono fra san Paolo e il beato Alessandro Sauli di Zali Giovanni Battista con l’opera l’Annunciazione di Barbara Badetti risponde a una esigenza liturgica e catechetica che integra tale lacuna. Sul piano liturgico la tela costituisce un riferimento pittorico per la festa dell’annunciazione che si celebra il 25 marzo da cui tutto il mistero cristiano di Gesù prende l’avvio. Sul piano catechetico l’opera consente al fedele e al visitatore di avere una comprensione più completa del mistero di Maria e di Gesù».