Uno stanziamento di oltre 1 milione di euro, previsto dalla variazione di bilancio approvata mercoledì 23 luglio dal Consiglio comunale, consentirà la chiusura anticipata di cinque mutui, riducendo a 7 milioni 350mila euro il saldo ancora in carico al comune di Giussano. La novità si è indirizzata nel solco di quel contenimento dell’indebitamento al quale il sindaco Marco Citterio lavora con la sua giunta, fin dalla sua prima elezione nel 2019. Nei 6 anni sotto la lente d’ingrandimento, l’indebitamento comunale è stato ridotto nella misura del 50 per cento, passando da un ammontare di mutui pari a 14 milioni 700mila euro nel 2019 agli appena citati 7 milioni 350mila euro. Prima dell’ultima variazione di bilancio, che ha previsto l’applicazione a questo fine di 1 milione 100mila euro, i mutui residui erano attestati ad 8 milioni 400mila euro.
Consiglio comunale: la soddisfazione del sindaco Marco Citterio
«Aver dimezzato l’indebitamento -ha commentato il sindaco Marco Citterio– consente sia di risparmiare interessi finanziari, che altrimenti avremmo dovuto versare nei prossimi 20 anni, sia di incrementare la capacità di spesa corrente del Comune, destinata ad assicurare fondi per i servizi necessari alla collettività. Come amministrazione, abbiamo riflettuto sull’importanza di impiegare le risorse dell’avanzo economico, optando per una scelta che guarda alle generazioni future. Una visione a medio-lungo termine che, tuttavia, in questi anni non ha tolto capacità di investimento, come dimostrano le opere completate o avviate».
Consiglio comunale: l’analisi dell’assessore Paola Ceppi
Soddisfatta anche Paola Ceppi, assessore al Bilancio: «Il dimezzamento del debito derivante da mutui pregressi consente di ridurre la rigidità di bilancio e di poter individuare nuove risorse per le crescenti esigenze della collettività. Questa estinzione si somma a quelle già approvate nel periodo post-Covid, che oggi ci permettono di raggiungere una riduzione complessiva del 50 per cento. Un risultato importante, tanto più che, contestualmente, è stata ridotta la pressione fiscale, con un decremento dell’Irpef del 20 per cento e con il mantenimento delle esenzioni destinate alle fasce di popolazione più deboli».