L’intervento del direttore: in carcere il ventilatore non annulla la colpa, ma aiuta la pena

L'intervento del direttore Marco Pirola sull'iniziativa per l'acquisto dei ventilatori per il carcere.
L’interno della casa circondariale di Monza

In carcere l’estate non è solo lunga. È rovente, claustrofobica, afosa da guinness. Altro che “una finestra sul cortile”. Qui si suda dietro le sbarre come in una sauna con la porta chiusa a chiave. Così, nel pieno dell’afa che nemmeno il cemento riesce a trattenere, è partita una missione tanto semplice quanto umana. Dotare i detenuti di ventilatori. Un colpo di genio? No, solo un colpo di civiltà. Non è una novità visto che Antonetta Carrabs da tempo aveva provveduto con le sue “forze” e il medesimo borsellino, ad iniziare la compera.

Oltre Confini, la rivista che dà voce a chi sta dentro (e non solo), sostenuta con convinzione da Il Cittadino in qualità di sponsor, non può che schierarsi favorevolmente con chi cerca di portare un po’ di refrigerio dove il caldo picchia più duro. Non è questione di coccole carcerarie, né di buonismo fuori luogo. È rispetto, è dignità. È ricordare che anche dietro le sbarre si resta persone. E il diritto a non soffocare dovrebbe valere per tutti, colpevoli compresi. Ed allora ecco l’idea di questi giorni.

Raccogliere fondi per acquistare ventilatori da distribuire nelle strutture penitenziarie lombarde, dando un minimo di sollievo a chi sconta la propria pena lontano dagli occhi, ma non dai diritti. Un ventilatore non cancella il reato, ma può alleviare la pena. Non fa giustizia, ma può fare umanità. Un piccolo gesto, insomma, che rinfresca l’aria e forse anche la coscienza di chi vive e lavora in quegli spazi dimenticati. Perché, in fondo, essere garantisti sotto zero è facile. Ma esserlo quando il termometro segna 38, è tutta un’altra storia.

L'autore

Marco Pirola fu Arturo. Classe 1962, quando l’Inter vinse il suo ottavo scudetto. Giornalista professionista cresciuto a Il Giornale di Montanelli poi approdato su vari lidi di carta e non. Direttore del settimanale L’Esagono prima e di giornali “pirata” poi. Oggi naviga virtualmente nella “tranquillità” (si fa per dire…) dei mari del sud come direttore responsabile de Il Cittadino.