Il commercio a Seregno soffre e la politica si confronta sul da farsi, per aiutare il settore. Con risultati che, finora, i rappresentanti delle minoranze in Consiglio comunale ritengono insoddisfacenti. Lo si è capito all’indomani della seduta della commissione consiliare preposta, svoltasi lunedì 23 giugno.
Commercio: l’affondo di Samuele Pallavicini, capogruppo Fdi
«Rispetto alla precedente seduta, risalente al mese di ottobre, mi chiedo cosa sia cambiato -ha commentato Samuele Pallavicini, capogruppo di Fratelli d’Italia-. La precedente seduta avrebbe dovuto essere la prima di una serie dedicata alle problematiche del commercio. Almeno, noi l’avevamo intesa così. Al contrario, le proposte che avevamo fatto sono rimaste lettera morta: penso alla riduzione della Tari per gli esercizi, alla riduzione del canone per le insegne o alle agevolazioni per l’occupazione del suolo pubblico. L’impressione è che l’amministrazione nemmeno abbia affrontato ed approfondito gli argomenti, quasi fossero un fastidio». Il ragionamento è quindi proseguito: «Perché non riproporre stabilmente le misure straordinarie che erano state introdotte nel periodo seguito alla pandemia, per facilitare la ripresa delle attività, favorendo l’occupazione del suolo pubblico? Con queste misure, si promuoverebbe la creazione di un nuovo giro di persone e ne trarrebbero beneficio gli esercizi del centro, che ad esempio potrebbero essere incentivati ad aprire di nuovo il giovedì sera in estate. Certo, considero scontato che ora arriveranno alcuni eventi proposti da ViviSeregno, sui quali l’amministrazione metterà il cappello, ma di concreto vedo veramente poco. L’amministrazione ha scelto ViviSeregno come partner operativo, ma la ricaduta mi sembra minima».
Commercio: la replica del sindaco Alberto Rossi
In disaccordo su questa disanima, quasi ovviamente, si è mostrato il sindaco Alberto Rossi: «I temi posti da Pallavicini sono stati tutti presi in considerazione. Con l’assessore alla partita Elena Galbiati, ho anche incontrato alcuni commercianti, che ci avevano sottoposto istanze simili. Per quanto riguarda la Tari, vale il concetto che Tari paga Tari. Eventuali agevolazioni per i commercianti ricadrebbero quindi sulle famiglie, perché l’amministrazione per legge non ha la possibilità di investire risorse terze. Una valutazione sul da farsi è in corso, fermo restando che si parte dalla consapevolezza che trovare un punto di equilibrio che accontenti tutti è complicato. Sull’occupazione del suolo pubblico, fino al 31 dicembre varranno le agevolazioni post Covid introdotte dal governo centrale. Se poi non intervenisse una proroga, toccherebbe a noi come amministrazione decidere». La chiosa è tornata infine alla prospettiva di una seduta specifica della commissione: «Quella di lunedì 23 giugno era una seduta che aveva altro all’ordine del giorno. Galbiati ha proposto una convocazione per luglio, ma tutti poi hanno convenuto che fosse meglio rimandare a settembre».