È stata trasferita mercoledì a Limbiate, dalla casa funeraria di Morbegno, la salma di Maria Virgilia Manno morta in montagna nel fine settimana in seguito a un malore. I familiari l’hanno salutata con una frase di Sant’Agostino: “Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano ma sono ovunque noi siamo”.
Malore in montagna, il dramma di Maria Virgilia Manno a Gerola Alta
Maria Virgilia Manno, 74 anni di Limbiate, è deceduta nel pomeriggio di sabato scorso durante una passeggiata a Gerola Alta. Si trovava in compagnia del marito quando per un malore è caduta e scivolata. In un primi momento la dinamica aveva fatto pensare a un incidente, a causa di un piedi appoggiato male. Scattato l’allarme, l’eliambulanza è atterrata poco prima delle 15 insieme ai vigili del fuoco del distaccamento di Morbegno, ma per la donna non c’è stato nulla da fare. Il medico legale ha constatato il decesso, dopo alcuni vani tentativi di rianimazione, e i carabinieri della caserma di Ardenno hanno informato il magistrato di turno della Procura sondriese.
La donna trascorreva lunghi periodi nella seconda casa a Pedesina ed era conosciuta per la sua frequentazione fissa, da almeno 25 anni, della località. Era appassionata di camminate, amava trascorrere lunghi periodi di relax nei boschi della Valgerola, insieme al marito. Virgilia Maria Manno è stata trasferita mercoledì 25 giugno nella casa funeraria Giannella di Limbiate, proveniente dalla casa funeraria di Morbegno ed ha proseguito al tempio crematorio lombardo di Albosaggia.