«Non c’è tempo da perdere: questo è il momento delle scelte definitive. La politica deve decidere se rinnovare o meno la concessione dell’autodromo a Sias». L’assessore alle Attività produttive Carlo Abbà è chiaro: il richiamo del presidente della Regione Attilio Fontana a stringere i tempi sul rinnovo dell’accordo non può essere ignorato perché è in gioco il futuro della Formula 1 a Monza.
Lunedì il governatore lombardo ha sollecitato il sindaco Paolo Pilotto, presidente del Consorzio, ad arrivare alla fine del 2026 con il testo dell’intesa, che entrerà in vigore nel 2028, in modo da consentire ad Aci di dimostrare a Formula One Group di avere la disponibilità dell’impianto anche oltre il 2031, quando scadrà il contratto per l’organizzazione del Gran premio a Monza. Il sollecito di Fontana non è una semplice indicazione: la Regione, infatti, è uno dei comproprietari del Parco ed è rappresentata nel cda del Consorzio.
F1, Gran premio di Monza: «Aci Italia potrebbe spostare la competizione altrove»
«Se nel prossimo futuro la situazione non sarà chiara – ipotizza Abbà – Aci Italia potrebbe decidere di spostare la competizione altrove», magari a Imola che ha perso il suo Gran premio e potrebbe fare ponti d’oro a chi ventilasse la possibilità di reinserire la tappa nel calendario.
In Brianza, aggiunge l’assessore, è necessario rilanciare con una concessione lunga: «Magari non fino al 2050, come suggerisce qualcuno – dice – ma per consentire al concessionario di ammortizzare investimenti ingenti non può essere di cinque anni» e deve arrivare almeno a dieci. Senza un lasso di tempo adeguato davanti, precisa, nessuna azienda potrebbe pensare di effettuare interventi importanti, infrastrutturali, magari sulle fognature o le tribune.
F1, Gran premio di Monza: l’assessore Abbà e l’indotto milionario

«Il valore economico della Formula 1 per il nostro territorio lo abbiamo dimostrato con la ricerca presentata alcuni mesi fa – prosegue – nel 2024 ha mosso un giro d’affari di 340 milioni di euro, in sette anni potrebbe arrivare a 2,5 miliardi complessivi». Un indotto che Monza e dintorni non dovrebbero rischiare di perdere: «C’è un altro aspetto da considerare – commenta l’assessore – senza la Formula 1 l’autodromo difficilmente starebbe in piedi. Senza il richiamo del Gran premio diventerebbe un circuito secondario» che potrebbe diventare poco appetibile per altre manifestazioni. «Nessuno al giorno d’oggi – riflette – costruirebbe un impianto del genere nel Parco, ma smantellarlo, come propone qualcuno, costerebbe svariate centinaia di milioni di euro» che qualcuno dovrebbe stanziare. Inutile dire che il Comune difficilmente potrebbe trovare cifre simili per demolire le tribune e tutte le opere realizzate in un secolo abbondante.
«Serve una scelta politica subito – ribadisce Abbà – non un rinnovo di altri cinque anni per traccheggiare ancora qualche tempo» perché una mossa del genere potrebbe allontanare la Formula 1 da Monza.
F1, Gran premio di Monza: le parole di Fontana e Pilotto

«Confermiamo la nostra volontà di garantire il Gran premio d’Italia di Formula 1 a Monza – aveva detto lunedì Fontana – in maniera stabile e continuativa, come appuntamento simbolo della nostra regione e di un territorio che ha scritto la storia dei motori» e aveva ricordato l’approvazione di una delibera di Giunta relativa ai contenuti della convenzione per il Gran premio 2025 prevista nel pomeriggio di lunedì. Per Fontana occorre porre l’accento sui tempi e i modi che riguardano una conferma pluriennale per la permanenza di Formula 1 nel Tempio della velocità. «Il Comune di Monza, nonostante a parole si dichiari disponibile, ad oggi – aveva aggiunto Fontana – non ha ancora avanzato proposte oggetto di confronto. Speriamo l’amministrazione comunale brianzola dia concretezza alla disponibilità che ha dichiarato».
«Il Gran premio d’Italia a Monza è un appuntamento unico, irrinunciabile per gli sportivi e per l’intero Paese – ha risposto a distanza il sindaco Paolo Pilotto – Abbiamo incontrato due settimane fa il generale Tullio del Sette, commissario straordinario dell’Automobil club d’Italia: con lui e con Regione Lombardia abbiamo convenuto che i legali dei due Enti lavoreranno a quattro mani per individuare una soluzione giuridica condivisa».
L’obiettivo è trovare una formula che consenta di superare il gap temporale tra la scadenza della convenzione tra Aci e Consorzio Villa Reale e Parco, fissata al 2028, e il contratto già siglato tra ACI e Formula One Group, che durerà fino al 2031. In mezzo, peraltro, c’è anche la scadenza del Consorzio nel 2029 (ma nessuno ne parla) e i tavoli già aperti per capire come potrà continuare la gestione di parco e Villa Reale. «Il Comune sta onorando i patti e il lavoro è già avviato, come immagino che stiano facendo anche i legali di Regione Lombardia».