La Brianza, quel lembo di Lombardia noto per le sue villette ordinate e i giardini curati, si conferma sul podio delle province italiane con il reddito disponibile pro capite più alto. Terza solo dopo Milano e Bolzano. In Brianza, anche il caffè sembra avere un sapore più… remunerativo. Le colazioni si fanno con brioche ripiene di dividendi e cappuccini schiumati con bonus annuali. La Brianza non è solo una provincia. È uno stato mentale, dove l’efficienza incontra l’eleganza e il conto in banca è sempre in ordine. Proprio come le siepi dei suoi viali.
C’è chi dice che la felicità non si misura in soldi. Ma, se guardiamo i dati, in Brianza ci stanno provando da anni. Con successo. Qui è la “Brianza Valley”, dove si respira aria di fatture pagate in tempo, leasing emozionanti e bonus annuali che scendono come la pioggia a novembre. Le villette? Non sono case, sono monumenti al bilancio familiare. I giardini? Un tripudio di detrazioni verdi. La domenica mattina? Si passeggia al parco leggendo l’estratto conto. E mentre altrove si litiga per un posto al sole, qui ci si accapiglia per un parcheggio vicino alla Tesla. Il brianzolo vero non ostenta. Semplicemente lascia che sia il commercialista a parlare per lui. Qui ci si alza presto, si timbra forte e si lavora sodo.
E poi si investe in qualcosa di veramente solido: i mobili del bagno di servizio in “noce massello”. Brianza, dove anche l’ironia è fiscalmente deducibile. Dove un caffè viene sorseggiato con l’aria di chi ha appena chiuso una joint venture con se stesso. La verità è che qui il reddito non è un numero. È stile di vita. Sobrio, ma non troppo. E se qualcuno osa dire “i soldi non fanno la felicità”, ti rispondono con la proverbiale freddezza: “Vero. Ma aiutano a parcheggiare meglio”.