Lavoro, St di Agrate: per la Cgil il rischio tagli è più concreto

Dopo le parole del ministro Urso sul futuro dello stabilimento di Catania, la Fiom torna a chiedere attenzione per Agrate Brianza.
AGRATE ST
La sede della STMicroelectronics di Agrate Brianza

È inaccettabile che si parli di miliardi di investimenti e migliaia di nuovi posti di lavoro per un sito, mentre su un altro, come quello di Agrate, regna il silenzio. Il rischio concreto è che la crisi dell’azienda venga scaricata in maniera squilibrata su una sola realtà produttiva. Lavoratrici e lavoratori hanno diritto a risposte e certezze. Chiediamo a Governo e azienda un impegno chiaro a difesa dell’occupazione, del ruolo strategico e del futuro produttivo di Agrate Brianza”.  A dichiararlo è Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil Brianza, dopo le parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy a proposito della multinazionale a proposito di STMicroelectronics.

“Nel piano Italia su STMicroelectronics, che sarà presentato il 10 aprile, emergerà chiaramente come quello di Catania sarà il più importante progetto a livello mondiale dell’azienda, con una prospettiva di 3.000 nuovi occupati” ha detto Adolfo Urso due giorni fa, nel corso del question time al Senato lo scorso 3 aprile. Durante il suo intervento, ricorda la Cgil Brianza, il ministro ha parlato di “un investimento di 5,1 miliardi di euro“.

Lavoro, St di Agrate: per la Cgil serve una posizione chiara

“Parole che destano seria preoccupazione, non tanto per il giusto sostegno allo sviluppo del sito di Catania, quanto per il totale silenzio rispetto al futuro del sito di Agrate Brianza, dove lavorano migliaia di lavoratrici e lavoratori e che rappresenta un pilastro fondamentale per l’industria microelettronica italiana – scrive la Cgil – In un momento di discussione su un nuovo piano industriale che potrebbe avere impatti rilevanti sull’occupazione e sull’assetto produttivo nazionale, ignorare pubblicamente il destino del sito di Agrate Brianza è un segnale allarmante, che non può passare inosservato”.

Il sindacato torna a chiedere “che sia il Governo sia l’azienda assumano una posizione chiara e trasparente sul futuro di Agrate, garantendo il pieno coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e dei territori. Servono impegni concreti per la tutela occupazionale, per il rilancio produttivo e per un equilibrio degli investimenti su scala nazionale”. La prospettiva è quella dell’incontro in programma il 10 aprile al ministero delle Imprese e del Made in Italy sul tema, intanto la Fiom Cgil avverte che “nessun sito può essere sacrificato e che non si accetteranno scelte unilaterali o sbilanciate che mettano a rischio posti di lavoro e competenze strategiche”.

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