L’editoriale del direttore Marco Pirola: “Quando il gas brucia le polemiche e le nostre bollette”

L’editoriale del direttore responsabile del Cittadino, Marco Pirola, sulle edizioni di giovedì 27 febbraio 2025.
Editoriale giornalismo - Image by freepik
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Alzare gli occhi al cielo alla ricerca di un po’ di intimità con i santi ed angeli in colonna. Insistere sino a quasi diventare strabici con il pezzo di carta in mano assunto a mo’ di santino. Gesti rituali a tutti coloro colpiti da religiosità improvvisa. No. A stare a sentire gli industriali di Monza e Brianza le invocazioni alla divinità da parte degli associati e non sono aumentate in misura esponenziale. Abbiamo le bollette del gas più care al mondo. A dire il vero, nel mio piccolo, me ne accorgo pure io quando arriva quel maledetto foglietto con il codice a barre per il pagamento. Uno apre la busta. Spiega la lettera. Si siede. Poi rilegge la cifra. Ed alza gli occhi al cielo. La stangata sulle bollette di elettricità e gas pesa sempre in misura maggiore sulle tasche dei cittadini e sui bilanci delle aziende.

I dati forniti dal Centro Studi di Assolombarda hanno confermato come la quotazione del gas naturale europeo continui a crescere. Una curva che sembra inarrestabile. Negli ultimi 12 mesi è addirittura raddoppiata. Un aumento che, inevitabilmente, ricade sul costo dell’energia elettrica. Questo a causa del meccanismo di formazione del prezzo che lega inscindibilmente il costo dei metalli o risorse energetiche e dei prodotti dell’agricoltura. L’esborso è maggiore rispetto ad altri Stati europei. Anche perché nel nostro Paese il ricorso al gas è più accentuato rispetto ad altre aree del vecchio continente. Così, a gennaio 2025, l’energia elettrica da noi è costata, in media, 143,03 euro/MWh, mentre in Spagna, Francia e Germania è andata meglio. I consumatori, rispettivamente, hanno speso il 32%, il 29% e il 20% in meno. Ecco ora dopo aver letto, guardate la bolletta ed alzate gli occhi al cielo come abbiamo fatto noi poco fa.

L'autore

Marco Pirola fu Arturo. Classe 1962, quando l’Inter vinse il suo ottavo scudetto. Giornalista professionista cresciuto a Il Giornale di Montanelli poi approdato su vari lidi di carta e non. Direttore del settimanale L’Esagono prima e di giornali “pirata” poi. Oggi naviga virtualmente nella “tranquillità” (si fa per dire…) dei mari del sud come direttore responsabile de Il Cittadino.