Una recente ricerca ha dimostrato una correlazione tra possesso di un’automobile di un certo brand e senso di responsabilità in termini ambientali. In questo articolo, vediamo i più ecologici e i meno attenti.
L’ambiente e i cambiamenti climatici sono due temi molto caldi in politica e nel dibattito pubblico. Gli eventi atmosferici estremi e la frequenza con cui si stanno verificando ha dato nuovo impulso alla necessità di adottare strategie efficaci per contenere il problema e tra i settori più coinvolti da questa urgenza di cambiamento c’è l’industria dell’automobile. La transizione verso l’elettrico è ben avviata, ma altrettanto importante è migliorare l’intero ciclo vitale delle automobili. Tra le risorse più utili per contribuire a questo lungo e faticoso processo c’è Ovoko, un portale dedicato al mercato dei ricambi usati originali per automobili di qualsiasi marchio. Con un catalogo molto ricco di componenti, inclusi quelli per il bagagliaio Jeep Compass, e un servizio molto apprezzato dai proprietari che l’hanno già testato, Ovoko è una realtà sempre più solida in questo settore. A proposito di marchi, invece, in questo articolo vediamo quali possono vantare gli automobilisti più attenti all’ambiente.
Il nesso tra marchi e attenzione all’ambiente
Ebbene sì, un recente studio ha dimostrato come i conducenti possano essere più o meno responsabili da un punto di vista meramente ecologico anche in base al brand dell’auto di cui sono proprietari. La sostenibilità, infatti, non si valuta solamente dall’acquisto e dal possesso di un’auto elettrica: ogni piccolo gesto può fare la differenza nel ridurre gli sprechi e l’impronta complessiva ed è stato appurato come i proprietari di veicoli di determinati marchi condividano qualcosa in più oltre al semplice gusto in fatto di automobili. Una società che si occupa del commercio di auto di seconda mano è giunta a queste conclusioni attraverso alcuni sondaggi: per tanti il principale accorgimento si limita a essere l’utilizzo della propria borsa al supermercato al posto delle classiche buste di plastica, per alcuni è (fortunatamente molto di più).
Gli automobilisti più diligenti
In cima alla classifica troviamo i proprietari di auto di quei brand che dimostrano maggiore attenzione all’ambiente, ma non mancano le sorprese.
I conducenti delle auto Lexus, per esempio, secondo questo studio sono i più responsabili in termini di sensibilità e responsabilità sul piano ecologico. Tra i dati più interessanti raccolti, il 63% degli automobilisti che possiede una Lexus sceglie spesso di condividere le proprie auto per viaggiare.
Sembra che anche i proprietari di Tesla, il marchio di auto elettriche per eccellenza almeno in questo periodo storico, abbia l’abitudine di utilizzare una borraccia o una bottiglia riutilizzabile, ma anche di optare per programmi eco-friendly quando è il momento di fare il bucato. Un’altra curiosità riguarda la tendenza ad acquistare articoli di seconda mano per riutilizzarli e ridurre gli sprechi.
Tra i più bravi ci sono anche i proprietari Porsche: sembra che non usino l’asciugatrice e tendano a guidare più lentamente per contenere il consumo di carburante e ridurre le emissioni, almeno secondo questo studio.
I proprietari di Audi rientrano nel gruppo dei più attenti: si segnala l’abitudine a cercare di conoscere l’origine dei prodotti acquistati, optando per i marchi più sostenibili e responsabili. Chi guida una Land Rover, invece, sembra più attento al riciclo in casa e tende a evitare consumi eccessivi con gli elettrodomestici.
Gli automobilisti a cui importa meno dell’ambiente
All’estremo opposto di questa curiosa rilevazione troviamo i conducenti che sembrano avere abitudini meno sostenibili.
Il primo dato negativo riguarda i conducenti Suzuki: quasi tre utenti su quattro afferma di non essere in attivamente interessato all’arte del riciclo. Ma non sembra esserci grande attenzione anche da parte dei conducenti Seat: la maggior parte degli intervistati ha confessato di utilizzare molto frequentemente contenitori monouso. I proprietari di un altro marchio giapponese non escono benissimo da questa ricerca: chi guida una Toyota, sembra, tende a preferire l’utilizzo della carta stagnola e delle pellicole di plastica monouso, trascurando la possibilità di ricorrere a imballaggi riutilizzabili. Anche per questo motivo appaiono nella “lista dei cattivi”. Non brillano in termini di responsabilità i conducenti Opel. Tra le cattive abitudini, si registra il vizio di non scegliere praticamente mai bottiglie d’acqua riutilizzabili, borracce oppure tazze. Un altro marchio che sembra accomunare diverse persone con cattive abitudini ecologiche e scarso senso di responsabilità è Peugeot: i proprietari di un’auto dello storico brand francese affermano di non preoccuparsi particolarmente di quali siano le origini del cibo che acquistano e consumano.
Tirando le somme
Per quanto non si tratti di una ricerca meramente scientifica, quanto di sondaggi e interviste, le informazioni fornite dai conducenti di auto dei vari brand analizzati sembrano suggerire una possibile correlazione con il senso di responsabilità in termini ambientali. La certezza, comunque, è che tutti siamo chiamati a fare qualcosa in più per evitare conseguenze drammatiche.
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