Il progetto T-inacqua in piscina scatta a gennaio per neonati della terapia intensiva

Il progetto presentato dall'associazione Intensivamente Insieme muoverà i primi passi alla piscina Pia Grande

Dalla Terapia Intensiva Neonatale della Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma all’interno del San Gerardo di Monza, all’acqua della piscina “Pia Grande”. È il progetto T-inacqua, presentato sabato 17 dicembre presso la casa del Volontariato di via Correggio. L’idea è dell’associazione “Intensivamente Insieme”, presieduta dalla neonatologa Tiziana Fedeli .

Il progetto T-inacqua e un sogno che si realizza

“Questo progetto è un sogno a cui stiamo lavorando da un anno– spiega- e che vorremmo esportare in tutta Italia. L’idea è quella di offrire gratuitamente ai piccoli e alle loro famiglie corsi di acquaticità. L’acqua infatti è un toccasana per i piccoli nati con disabilità motorie e sensoriali, ma favorisce anche lo sviluppo di chi semplicemente ha vissuto l’esperienza della terapia intensiva”.Il corso per circa 125 bambini e genitori, partirà da gennaio, il sabato pomeriggio presso l’impianto natatorio “Pia Grande”. In acqua con i bambini e i genitori ci saranno le istruttrici dell’associazione Silvia Tremolada di Monza che da anni utilizzano il nuoto come veicolo di inclusione per i ragazzi con disabilità.

Il progetto T-inacqua e la campionessa paraolimpica Terzi

Testimonial d’eccezione del progetto è la pluricampionessa paraolimpica Giulia Terzi, 27 anni, due ori e due argenti a Tokyo.«Il nuoto è il mio tutto- spiega Giulia- quando sono rimasta in carrozzina nel 2018 ho trovato nel nuoto la mia dimensione, un momento da dedicare a me stessa per conoscermi e anche per socializzare. Adesso il mio obiettivo sono le olimpiadi di Parigi nel 2024, mi alleno tutti i giorni per questo obiettivo, poi vorrei realizzare il sogno di avere una famiglia e mi piacerebbe prendere parte in prima persona al progetto, entrando in acqua con questi piccoli».

Il progetto T-inacqua e l’esperienza di Emma

Ad allenarsi con Giulia c’è anche Emma, nata prematura a Monza 12 anni fa e con disabilità motorie: “Grazie al nuoto ho imparato ad accettare la mia disabilità –dice- e oggi mi piaccio per come sono”.Alla presentazione del progetto davanti a tante famiglie che ruotano intorno all’associazione è intervenuto anche Massimiliano Tosin, allenatore della squadra Paraolimpica: «In acqua siamo tutti uguali– spiega- ed è provato che i bambini che entrano in acqua presto sviluppano prima il proprio sistema immunitario, un aspetto importante per i piccoli prematuri che sono più fragili. Il nuoto poi stimola il movimento e, se non ci sono disabilità motorie, i bambini iniziano a camminare prima». Da non sottovalutare anche l’aspetto relazionale.

Il progetto T-inacqua e l’importanza per la famiglia

«Per le famiglie che hanno vissuto l’esperienza faticosa della Terapia Intensiva per i propri figli– dice Luca Morassi, tra i fondatori dell’associazione- il corso di acquaticità è un momento bello di condivisione con il proprio bambino e con altre famiglie». Sono circa 400 i bambini ricoverati ogni anno alla Terapia Intensiva Neonatale di Monza, 5 mila le famiglie che negli anni gravitano intorno all’associazione. Per partecipare all’iniziativa basta prendere contatti con la onlus (www.intensivamenteinsieme.it).