La Procura di Monza: “Il senatore Romani indagato per un’ipotesi di peculato”

La Procura di Monza ha comunicato che il senatore Paolo Romani è indagato per una ipotesi di peculato e ha presentato una memoria difensiva
Monza, Paolo Romani condannato per peculato per il caso dell’utilizzo improprio dei telefoni cellulari del Comune
Paolo Romani archivio

Il Procuratore capo di Monza, Paolo Gittardi, ha comunicato che lo scorso 8 luglio il senatore della Repubblica Paolo Romani, già assessore comunale a Monza, è stato interrogato nell’ambito di un’indagine del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza di Milano che lo vedrebbe coinvolto insieme a un imprenditore. L’ipotesi di reato del procedimento penale, alle fase preliminari, per il quale Romani è indagato, è di peculato.

Il senatore Romani avrebbe prelevato denaro dal conto di Forza Italia “per finalità estranee al Regolamento del Senato”

Secondo quanto accertato dalle Fiamme Gialle, coordinate dalla Procura monzese, Romani – quando rivestiva il ruolo di Capo gruppo parlamentare de Il Popolo delle Libertà, tra il 2013 e il 2018 – avrebbe prelevato somme di denaro da un conto acceso a Palazzo Madama e intestato al gruppo parlamentare di Forza Italia “alimentato con somme provenienti dalla dotazione del Senato per il finanziamento pubblico dei gruppi parlamentari relativo alla XVI Legislatura, destinate a finalità istituzionali” specifica il comunicato della Procura, spostandole su conti personali o appropriandosene e dirottandole “a molteplici soggetti per finalità estranee a quelle del Regolamento del Senato“.

Romani interrogato si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere e ha reso dichiarazioni spontanee

Romani, specificano ancora dagli uffici di via Solera, durante l’interrogatorio si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere “rendendo spontanee dichiarazioni e allegando una memoria difensiva con la quale si è tra l’altro riservato di produrre successiva documentazione a questa Procura”