Primo caso di vaiolo delle scimmie al San Gerardo di Monza

Diagnosticato il vaiolo delle scimmie in una persona ricoverata al San Gerardo: parla il direttore di malattie infettive Bonfanti.

Il vaiolo delle scimmie è arrivato in Brianza e salgono così a 7 i casi accertati in Lombardia. Al San Gerardo è stato visitato nei giorni scorsi un uomo italiano che ha contratto il virus: le sue condizioni sono buone e l’uomo è stato dimesso e osserverà la quarantena al proprio domicilio seguito dall’équipe delle Malattie infettive del San Gerardo. 

«Il virus del vaiolo delle scimmie –spiega Paolo Bonfanti, direttore delle Malattie infettive di Monza– è un virus normalmente presente in Africa Occidentale e nella zona Camerun e della Repubblica Democratica del Congo e la circolazione avviene tra primati e piccoli roditori. Nel continente africano non è quindi infrequente che vengano segnalati focolai epidemici, attualmente in Repubblica Democratica del Congo e in Nigeria sono in corso due epidemie». 

L’attuale epidemia europea (i primi casi sono stati segnalati in Gran Bretagna, Portogallo e Spagna) presenta alcune anomalie rispetto a quanto avvenuto in passato, in quanto la catena di trasmissioni non presenta collegamenti con l’Africa occidentale e centrale. «La trasmissione-prosegue Bonfanti- sembra inoltre essere favorita da contatti sessuali. Tutte le autorità sanitarie dei diversi paesi europei, anche in Italia e in Regione Lombardia, sono allertate su questo fenomeno e hanno predisposto sistemi di sorveglianza». 

Vaiolo delle scimmie a Monza: come si trasmette

Non è però il caso di allarmarsi: «In realtà il virus non si diffonde facilmente tra le persone – conclude Bonfanti – e non è paragonabile al Covid. La trasmissione interumana avviene a seguito dell’esposizione diretta e prolungata a secrezioni respiratorie di soggetti malati. È possibile che i rapporti sessuali siano una via di trasmissione, quindi la trasmissione interumana tra individui senza contatto stretto è considerata bassa. Inoltre la forma che si sta diffondendo in Europa non causa forme gravi, si autolimita e al momento non si sono verificati decessi».