Bazzano – Anche dal gruppo della Protezione civile di Carate sono partiti per l’Abruzzo quattro volontari. Gli albiatesi Giuseppe Trovato e Camillo Brambilla, il sovicese Walter Zorloni, insieme al caratese Franco Parravicini, sono tra i trentaquattro volontari della colonna mobile che la Provincia di Milano ha fatto partire dalla sede operativa della protezione civile milanese, ad Agrate, poco prima della mezzanotte di ieri. La colonna per gli aiuti umanitari nella regione Abruzzo è partita dal centro polifunzionale della protezione civile della Provincia di Milano. I volontari hanno trasportato nell’aquilano tende per alloggi e tende multifunzionali. Il gruppo ha raggiunto quattro tecnici strutturisti della Provincia di Milano che sono già sui luoghi del sisma. Una grandissima tenda multifunzionale, in particolare, sarà adibita a scuola da campo per i bambini. «Seguiranno altri interventi – si legge in una nota ufficiale – in base alle richieste del dipartimento nazionale. La protezione civile della Provincia di Milano ha allertato tutte le associazioni di volontariato e il nucleo operativo di emergenza». Presente alla partenza dei volontari Francesca Corso, assessore della Provincia di Milano alla protezione civile: «Esprime dolore e cordoglio alla popolazione colpita da questa catastrofe e piena solidarietà e sostegno agli enti locali, affinché l’azione sinergica interistituzionale possa tempestivamente rispondere ai bisogni umanitari che questa tristissima circostanza richiede».
"E’ un disastro" – «Quel poco che ho potuto vedere passando dai paesini qui vicini – racconta al telefono Franco Parravicini, uno dei quattro caratesi impegnati al campo base di Bazzano, dieci chilometri da L’Aquila – è davvero disastroso. Abitazioni crollate e sventrate, interi paesi deserti. Silenzi assordanti. Ora (sono le 17.30, nda), stiamo ultimando di montare la tenda: dobbiamo fare in fretta perché ci sono oltre cento persone che attendono di entrare. E a peggiorare la situazione c’è il maltempo: il cielo è grigio e i nuvoloni non promettono nulla di buono».
Alessandra Botto Rossa