Monza, morta bambina di 13 anniPrima vittima dell’influenza A

Monza - Una ragazzina di 13 anni, affetta fin dalla nascita da una grave malformazione alla colonna vertebrale e alla gabbia toracica, è la prima vittima dell’influenza H1N1 all’ospedale San Gerardo di Monza.
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Monza – Una ragazzina di 13 anni, affetta fin dalla nascita da una grave malformazione alla colonna vertebrale e alla gabbia toracica, è la prima vittima dell’influenza H1N1 all’ospedale San Gerardo di Monza. L’équipe della rianimazione dell’ospedale monzese che nelle scorse settimane aveva festeggiato le dimissioni di Fabio Ferri, il giovane ventiquattrenne di Parma, primo caso grave in Italia della nuova influenza, nulla ha potuto con la crisi respiratoria che ha colpito lunedì la giovane paziente.

«La ragazzina – spiega Roberto Fumagalli, responsabile della Rianimazione a Monza – era arrivata cinque giorni fa al pronto soccorso da un paese della Brianza con i classici sintomi dell’influenza ma, viste le sue condizioni generali di salute è stata subito ricoverata». E’ risultata subito positiva al virus H1N1 ma, almeno all’inizio, il suo quadro clinico non sembrava così preoccupante, tanto da indurre i medici ad adottare la normale terapia prescritta in questi casi.

«Purtroppo le terapie tradizionali si sono mostrate tutte inefficaci – prosegue Fumagalli -: la ragazzina è stata intubata,ma una crisi respiratoria le è stata fatale». Proprio la malformazione congenita della giovane non ha permesso l’utilizzo della Ecmo, la macchina che consente la respirazione extracorporea che ha portato alla completa guarigione il giovane di Parma. Dall’équipe della rianimazione dell’ospedale monzese arriva però un messaggio di non allarmismo per i genitori di bambini e ragazzi che affollano il pronto soccorso.

«Bisogna considerare le condizioni critiche di salute di questa giovane gravemente inabilitata – prosegue il direttore della Rianimazione –  anche non avesse contratto il virus H1N1 le complicazioni per lei sarebbero presto arrivate anche dalla classica influenza stagionale che, lo scorso anno, come ha riferito il viceministro della salute Ferruccio Fazio, ha fatto solo in Italia 8mila vittime».

Sono invece stabili le condizioni della ragazza di 14 anni ricoverata per una forma di leucemia mieloide e colpita anche dalla nuova influenza durante il primo ciclo di chemioterapia. «La paziente respira grazie alla Ecmo e le sue condizioni sono stabili – conclude Fumagalli -. Certo che la Ecmo non può curare dalla leucemia e non è pensabile vaccinare i pazienti nella fase acuta della leucemia». Nel caso della giovane quattordicenne proprio la chemioterapia ha ulteriormente abbassato le difese immunitarie rendendola più a rischio di contagio.
Rosella Redaelli