Carate, viveva tra il pattumeCasa sgomberata a forza

Carate, viveva tra il pattumeCasa sgomberata a forza

Carate – Vivevano in condizioni ambientali e igienico-sanitarie disperate, ben al di sotto della soglia minima, i due uomini che avevano per casa un appartamento di via Col di Lana che tra ieri e oggi è stato sgomberato e domani mattina sarà "murato". Gli uomini della polizia locale e i carabinieri hanno infatti proceduto, nella giornata di ieri e di oggi, allo sgombero dei locali tutto degrado in cui vivevano, di tanto in tanto un uomo di cinquant’anni e in maniera stabile il figlio trentenne della sua ex convivente. La storia ha inizio venti anni fa quando la proprietaria dell’alloggio lo affitta a G.R., cinquantenne caratese seguito dai Servizi sociali e solito a sbarcare il lunario barcamenandosi con lavoretti di fortuna. Di lì a poco la donna muore, assassinata dal figlio affetto da turbe psichiche che viene ricoverato in un ospedale psichiatrico e muore nel 2008. Il locatario continua a occupare l’alloggio, senza però più versare affitti né pagare Ici e Tarsu. Per alcuni anni convive con una biassonese anch’essa seguita dai Servizi sociali del suo paese e con il figlio di lei. Poi i due si separano e l’uomo continua a dividere l’appartamento con il figlio della donna, un nullafacente oggi trentenne che ha per fedele compagno un grosso dogo argentino. I due uomini vivevano, come detto, in condizioni igienico sanitarie disperate. Difficile spiegare lo stato della casa: le foto raccontano meglio di mille parole. Pavimenti completamente rivestiti di pattume, stracci, montagne di vestiti e oggetti alla rinfusa. Sporcizia dappertutto e un odore nauseabondo. A completare il quadro, una vecchia Panda parcheggiata in giardino a fare da armadio. Gli agenti del comandante Alberto Crippa e i carabinieri del luogotenente Salvatore Vetrugno hanno dovuto indossare le mascherine protettive per introdursi nella “discarica” in cui si era trasformata quella che, come detto, dalla strada è una normale abitazione di un tranquillo rione. Le forze dell’ordine sono entrate in azione a seguito della comparsa sulla scena degli eredi della proprietaria dell’appartamento, decisi a entrare in possesso dell’immobile saputa della morte – avvenuta nel giugno dello scorso anno – del matricida. Ieri l’inizio dello sgombero. Volontario. Più complicata l’operazione di oggi, che ha richiesto anche l’intervento dei carabinieri, pronti a un eventuale trattamento sanitario obbligatorio del giovane che, dopo aver accettato di lasciare libero l’appartamento, questa mattina è tornato sui suoi passi e ha dato in escandescenza. Domani la porta d’ingresso e le finestre della casa saranno murate così che né il giovane biassonese né il cinquantenne caratese potranno farci rientro.
Alessandra Botto Rossa