Desio, esasperato da baby-gangsacerdote “blinda” la parrocchia

Desio, esasperato da baby-gangsacerdote “blinda” la parrocchia

Desio – Una cancellata contro i vandalismi e i bivacchi. E’ l’ultima trovata di don Antonio Niada, parroco di San Pietro e Paolo, per tenere alla larga un gruppo di giovani che da qualche mese sta letteralmente tenendo in ostaggio sacerdote, suore e parrocchiani.

“Non ce la facciamo più” è il grido esasperato di don Antonio, che ora sta pensando di correre ai ripari, in tutte le maniere. In settimana sulle porte della chiesa è apparso un comunicato scritto dal religioso, che invita “chi non si riconosce nella realtà oratoriana ad andarsersene altrove”. Da mercoledì, il bar della parrocchia è chiuso: le saracinesche resteranno abbassate tutti i giorni feriali. Chiusa anche la porta principale della parrocchia. Per entrare, occorre fare il giro dal retro.

E tra poco, davanti al sagrato sorgerà una cancellata, in fase di costruzione. La seconda anti vandali. “Ci stiamo barricando, non ci sentiamo più al sicuro a casa nostra. La cancellata serve da deterrente. Ma ci vorrebbe ben altro”. Il sacerdote è un fiume in piena. Si è già sfogato dal pulpito settimana scorsa, durante le messe domenicali. E lo farà anche nelle prossime domeniche.

“Voglio sollecitare la presenza della comunità. Ciascuno deve sentirsi chiamato in causa”. Il gruppo di ragazzi si ritrova nel parcheggio del mercato. Da settembre, il numero è cresciuto. Oggi i giovani sono circa una trentina. Sostano nel piazzale, fino a notte fonda. Distruggono panchine e tutto quello che trovano. Fanno schiamazzi. Lasciano rifiuti di ogni genere. Anche preservativi. Fanno i loro bisogni sul marciapiede. Suonano i campanelli delle abitazioni del prete e delle suore nel cuore della notte.

Alcuni sono anche sotto effetto di droga. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’irruzione della banda nel bar dell’oratorio, martedì pomeriggio. Da qui, la decisione di chiudere. “Abbiamo provato in tutti i modi a dialogare con loro – spiega don Antonio – E’ inutile. Sono volgari e irrispettosi”. Nelle parole del parroco si avverte disagio e tensione. “Per me, è una sconfitta educativa”.

Il religioso lancia la sua richiesta d’aiuto, con un pizzico di polemica. “Mi sento abbandonato. hiedo alle istituzioni di intervenire. Questo è diventato un problema di ordine pubblico. Basterebbe illuminare meglio il piazzale. O avere una pattuglia in più che controlla la situazione. Altrimenti – dice provocatoriamente don Antonio – sarò costretto io ad organizzare le ronde”. Il sacerdote ha già pronta una diffida da presentare ai carabinieri, con nomi e cognomi dei baby vandali.
P.F.