Vimercate – Oltre cinquecento firme raccolte in pochi giorni. Per testimoniare quanto Velasca tenga a che la scuola elementare di via De Amicis non venga soppressa. Per dare forza alla lettera che il comitato genitori si accinge a spedire alla direzione regionale scolastica, che avrà l’ultima parola sul plesso, alla dirigente del secondo circolo didattico Carmela Gelardi, contraria al mantenimento della scuola, e al sindaco Paolo Brambilla, che ha ribadito più volte la piena disponibilità del Comune a sostenere l’apertura della struttura.
La richiesta della frazione è pressoché unanime: se è vero che il numero degli iscritti per il prossimo anno è insufficiente per i severi paletti della riforma Gelmini, più pressante è però la necessità di mantenere aperta la scuola, tenuto conto dall’anno prossimo l’anagrafe qualche aiuto in più lo darà per le iscrizioni in prima elementare e che il plesso costituisce uno dei perni fondanti della comunità. Lo ha ripetuto anche una mamma velaschese in una lettera indirizzata nei giorni scorsi alla dirigente Carmela Gelardi, “se non ci sarà più una scuola sarà tutto il paese a morire”, e poi l’appello “non si renda complice di una legge a dir poco vergognosa, ci aiuti a pubblicizzare la nostra scuola di Velasca, dove sono cresciute generazioni di bambini, con le stesse ottime maestre di trent’anni fa in un ambiente piccolo ma familiare, cosa c’è di meglio per un bambino che sentirsi ‘a casa’ ? Forse molti genitori vimercatesi o di altri paesi limitrofi sarebbero felici di sapere che i loro figli possono frequentare una scuola tranquilla dove tutti si conoscono e collaborano come in una grande famiglia”.
Da parte dell’amministrazione l’attenzione continua a essere alta. “Contiamo di tornare a colloquio con il dottor Colosio (Giuseppe, direttore scolastico regionale, ndr) –ha anticipato Francesca Paparazzo, assessore all’istruzione- Ho anche preso contatti per avere un incontro con la dirigente Gelardi in modo da poter verificare i dati sulle iscrizioni e monitorare l’eventualità che qualche genitore si stia magari orientando a spostare i propri figli presso un altro plesso”.
L’obiettivo dichiarato della giunta, per la parte di sua competenza, è di poter ottenere una deroga alla normativa almeno per il prossimo anno, ben sapendo che il cammino sarà solo agli inizi perché dovranno poi essere gli stessi velaschesi, per primi, a fare la differenza. Incominciando con l’iscrivere i propri figli in via De Amicis. Quest’anno, sui dieci potenziali iscritti in prima elementare, solo sei hanno presentato domanda a Velasca. “Sono comunque tanti i genitori che confermano la volontà di rimanere qui –fa da contraltare un papà- Io ho una bambina che andrà in quinta elementare e un’altra che sarà in prima e che so già sarà a Oreno. Ma auspico che il plesso di Velasca rimanga, io mi occuperò di accompagnare una bambina qui e l’altra a Oreno. Purché la nostra scuola sopravviva”.
La decisione dovrebbe essere presa tra marzo e aprile. Nessuna data precisa compare nell’agenda della direzione scolastica regionale chiamata a pronunciare l’ultimo verdetto sul futuro della scuola di Velasca. A comporre il quadro a disposizione del direttore Giuseppe Colosio già c’è la richiesta di deroga alla legge Gelmini, almeno per il prossimo anno, avanzata dal Comune per salvare la scuola di via De Amicis, e tra qualche giorno comparirà anche il tassello con il parere della dirigente scolastico del secondo circolo, Carmela Gelardi.
Parere negativo per i velaschesi, perché favorevole alla chiusura del plesso, che da settembre sarà privo di due classi, la prima e la futura terza, e che non raggiungerà i cinquanta alunni previsti dalla normativa ma solo quarantasei. Troppo pochi secondo la legge, e insufficienti, secondo la dirigente, per assicurare un buon equilibrio didattico-pedagogico. Nella cornice dei pareri entrerà anche quello dell’ufficio scolastico provinciale, competente sull’assegnazione dell’organico docente e non docente. Se deroga sarà, proprio sul fronte delle spese del personale, potrebbe essere richiesto uno sforzo al Comune. La parrocchia ha già annunciato il suo impegno a garantire il pre e post scuola.
Anna Prada