Monza – San Fruttuoso, senza pace. È via Ticino (nella foto) l’ultima frontiera dei ladri, scatenati nelle ultime settimane contro negozi, uffici, garage. Sembra proprio che i soliti ignoti stiano battendo a tappeto la strada parallela a viale Lombardia, costeggiata dall’ingombrante presenza del cantiere di Impregilo che, secondo quanto sostengono le vittime dei furti, offrirebbe di notte una via di fuga, nonché una “miniera” di arnesi da scasso prelevati direttamente dal deposito degli attrezzi degli operai. Nelle ultime due settimana sono stati “visitati” uno studio di odontotecnica e qualche garage ai palazzi del civico 20, il bar tabaccaio della stazione di servizio dall’altra parte della strada, gli uffici in fondo alla strada in direzione Milano, sopra la filiale di una banca, e il Bar Pablo’s verso la sede del tiro a segno. Quest’ultimo, che in un anno ha già subito quattro furti, rappresenta l’episodio più eclatante. «Hanno provato a sfondare la porta ma non ci sono riusciti- racconta Salvatore, il titolare – allora sono passati dai sotterranei, hanno sfondato con un piccone ed un piede di porco e hanno scassato due videopoker, prendendo il cassetto coi soldi e l’erogatore, in tutto una cinquantina di chili di peso». Complessivamente un bottino da qualche migliaio di euro, oltre ai danni lasciati in capo al gestore. «E tutto nell’arco di sette minuti, con l’allarme che andava, il tempo di venire da casa mia al bar. Il giorno dopo gli operai del cantiere sono venuti a riprendersi il piccone, che i ladri avevano sottratto proprio dal deposito dei mezzi e degli attrezzi». Protetto da un alto muro di lamiere, che favorisce libertà di movimento, ma accessibile da un cancello fatto da una rete di plastica, facilmente scavalcabile, quello spiazzo all’interno del cantiere, secondo i residenti, di notte si trasforma in terra di nessuno, tra ladri che fanno razzia di attrezzi, o che prosciugano i serbatoi dei mezzi da lavoro parcheggiati. «Siamo fuori dal mondo – dicono i commercianti – e il cantiere fermo certo non aiuta!». Se il Pablo’s bar è stato derubato quattro volte in un anno, il negozio di fianco, il “Clarence Vintage”, boutique di abiti usati, ha aperto solo nel mese di maggio, ma ha già ricevuto a luglio la prima brutta sorpresa. «Avevano preso magliette e jeans, ma sono stati disturbati da qualcosa, altrimenti avrebbero “ripulito” tutto», racconta Gianluca, il titolare. È dell’altra notte, invece, l’ennesimo furto al bar della stazione di servizio. Non un granché il bottino: «Ormai la sera porto via tutto», spiega il gestore.
Federico Berni