Monza, in Procura è natala squadra reati ambientali

Una squadra reati ambientali della Polizia giudiziaria in Procura. Ne fanno parte quattro agenti della Polizia provinciale comandati da un maresciallo dei carabinieri. A loro sono delegate le indagini su tutti i reati che riguardano l'ambiente, l'urbanistica e l'edilizia.
Monza, le parole di Fabio Concato Il cantautore venerdì in Feltrinelli

Monza – Un carico di lavoro fatto di 150 fascicoli con una decina di sequestri in cantieri, galvaniche, carrozzerie, autodemolizioni, messi a segno nelle prime settimane di attività. Sono i numeri dell’attività della squadra reati ambientali della Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica, nata a dicembre e ufficialmente in servizio dal 12 gennaio: quattro agenti della Polizia provinciale comandati dal maresciallo dei carabinieri Matteo Annunziato ai quali vengono delegate le indagini su tutti i reati che riguardano l’ambiente così come quelli per urbanistica ed edilizia. Quando alle forze dell’ordine arrivano segnalazioni per violazioni di questo tipo, le denunce vengono girate alla sede della squadra in viale Romagna. L’elenco delle competenze è abbastanza lungo e articolato. Gli investigatori si occupano di abusi edilizi ma anche di gestione dei piani urbanistici, gestione rifiuti, discariche abusive, inquinamento idrico (scarichi abusivi), Inquinamento acustico (compresi gli schiamazzi), inquinamento dell’aria e, infine, di reati contro gli animali e relativi alla caccia. Uno spettro di possibilità di intervento molto ampio: si va dalle galvaniche che scaricano in fogna metalli pesanti, all’abbandono nei campi di materiale edile derivante da demolizioni, al trasporto e allo smaltimento illecito dei rifiuti più disparati.

Un settore nel quale è necessario intervenire rapidamente, anche perchè si tratta di reati soprattutto contravvenzionali, che si prescrivono in un periodo compreso fra i tre e i quattro anni e mezzo. E comunque, al di là dei rischi che corrono gli indagati, sono episodi riferiti a situazioni particolarmente fastidiose e a volte pericolose per la gente. La squadra agisce alle dipendenze dei pm che si occupano dell’area urbanistica, ambientale ed edilizia e in collaborazione con diversi altri enti sul territorio, dalla Polizia provinciale, all’Arpa, all’Asl, a Brianzacque, fino ai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Milano cui spettano le inchieste nelle quali emergono collegamenti con la criminalità organizzata. Anche la Brianza, d’altra parte, ha avuto la sua «Gomorra», scoperta proprio dalla Polizia provinciale nelle indagini sulle discariche abusive che hanno portato all’arresto e alla condanna di personaggi che per gli investigatori hanno legami con la ‘ndrangheta. Proprio da episodi di piccolo cabotaggio, d’altra parte, a volte si traggono spunti per inchieste molto più ampie. L’attività della squadra è solo all’inizio.

L’obiettivo immediato è di stringere legami sempre più forti con il territorio (a Monza, ad esempio, con la Polizia locale che ha creato anch’essa un reparto che si occupa di reati ambientali) ma anche di dotarsi di mezzi sempre più adeguati. Si punta, tra l’altro, alla realizzazione di una banca dati informatizzata delle violazioni ambientali: un data base per avere in tempo reale informazioni su episodi e loro responsabili.
Paolo Rossetti